TRANI - Giustina Rocca, nata a Trani nella seconda metà del XV secolo, sposata con G.A. Palagano, Capitano Regio della Città, deve la sua fama ad una sentenza pronunciata in lingua volgare l’8 aprile del 1500, nell’ambito di una controversia familiare.
Al cospetto del Governatore veneto Ludovico Contarini, secondo la tradizione, si occupò di delicate questioni diplomatiche tra le città di Trani e Venezia. Giustina Rocca ha anche il merito di aver espresso in lingua volgare una sentenza in merito a un processo per l’attribuzione di una eredità familiare, permettendo al popolo tranese di comprendere le motivazioni della sentenza. Inoltre ha segnato una tappa importante nell’emancipazione delle donne: la sentenza, per l’attribuzione dell’eredità della quale si discuteva, fu contraria alla parte maschile, cosa insolita per quei tempi, e Giustina ottenne per sé il compenso dovuto agli “arbiter” uomini.
Per ricordare le sue conquiste in favore delle pari opportunità, del diritto, della giustizia e della comprensione linguistica, le sono state intitolate strade a Bari e Trani e la scuola secondaria di primo grado, sempre a Trani. Nel 2022 anche la Corte di Giustizia Europea ha riconosciuto l’importanza della sua figura, dedicandole la torre più alta, cioè il complesso C, del palazzo di Lussemburgo. Come scrive Rosanna Gismondi nel suo articolo “pur avendo in tempi lontanissimi, puntato i piedi e sognato e perseguito cose che le ragazze del 2023 non possono nemmeno immaginare”, anche in Italia, le donne, pur essendo laureate in una percentuale più alta (quasi il 60%) rispetto agli uomini, nel mondo del lavoro sono meno valorizzate e retribuite.
A distanza di secoli, le lotte di Giustina Rocca non hanno ancora permesso alle donne di raggiungere i traguardi sperati: secondo l’ONU “ci vorranno ancora 3 secoli per raggiungere l’uguaglianza di genere”.