Domenica 23 Novembre 2025 | 10:23

Il Lecce all'Olimpico tenta l'assalto alla Lazio. Di Francesco, la chiave in difesa

Il Lecce all'Olimpico tenta l'assalto alla Lazio. Di Francesco, la chiave in difesa

 
Pierpaolo Verri

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Pierpaolo Verri

Il Lecce all'Olimpico tenta l'assalto alla Lazio. Di Francesco, la chiave in difesa

«Ai giallorossi servirà compattezza per cercare di colpire una squadra con tanta qualità»

Domenica 23 Novembre 2025, 09:52

Il Lecce bussa alla porta della Lazio, al rientro dopo la sosta del campionato. La squadra giallorossa scenderà in campo questo pomeriggio allo stadio Olimpico, nello stesso posto e contro lo stesso avversario del successo all’ultima giornata della scorsa serie A, che segnò la storica terza salvezza consecutiva per la formazione giallorossa. Eusebio Di Francesco si auspica che il suo Lecce possa riprendere esattamente da dove ha lasciato, prima della sosta per le nazionali. I giallorossi sono reduci da due risultati utili consecutivi, la vittoria sul campo della Fiorentina e il pareggio casalingo contro l’Hellas Verona. Con la Lazio ci sarà l’incognita tipica del rientro dopo una settimana di stop.

Di Francesco fa il punto della situazione sullo stato di forma dei suoi: «A differenza delle altre soste, questa volta abbiamo avuto qualche giocatore in più a disposizione. Abbiamo svolto un ottimo lavoro sugli aspetti da migliorare e sui punti dove bisogna trovare continuità. Per quanto riguarda i rientranti dagli impegni con le nazionali, l’ultimo a essere tornato in sede è Gaspar, ma stanno tutti bene e sono tutti a disposizione». Il tecnico giallorosso si sofferma sulle qualità degli avversari: «La Lazio ha un ottimo allenatore ed è una squadra con principi di gioco riconoscibili. Davanti hanno imprevedibilità sugli esterni, sono molto bravi a lavorare con le catene. Non hanno segnato tanti gol, ma producono molto. Dobbiamo fare una grande partita difensiva per provare a renderci poi pericolosi in attacco. Loro sono la stessa squadra dello scorso anno, questo aspetto ha dei pro e dei contro, perché magari l’allenatore vorrebbe avere più soluzioni, però senza cambiare è più semplice trovare l’amalgama. Di certo, la Lazio ha potenzialità, con giocatori abituati a giocare anche in contesti non semplici». Per Di Francesco, tuttavia, non sarà un derby personale: «Lo era quando ero alla Roma, ora alleno il Lecce. Sono legato alla Roma, ho tanti amici romanisti ma ho anche amici della Lazio. Siamo professionisti, ho preparato questa partita come tutte le altre».

Quanto alle scelte di formazione, non dovrebbero esserci particolari modifiche rispetto all’assetto delle ultime uscite. La difesa è blindata con Falcone fra i pali e la retroguardia composta da Veiga, Gaspar, Tiago Gabriel e Gallo. In mezzo al campo, non è in dubbio la presenza di Ramadani, Coulibaly e Berisha. Da capire la posizione di quest’ultimo, che ha giocato prevalentemente in cabina di regia davanti alla difesa, ma nelle ultime giornate è stato schierato sulla trequarti a ridosso dell’attacco. Di Francesco fa chiarezza: «Diamo continuità a quello che stiamo facendo, Berisha sta crescendo tanto giocando in una determinata posizione. Poi si possono fare delle rotazioni in base all’avversario». In avanti, chance per Morente ancora sulla fascia destra, con Stulic al centro del tridente. A sinistra, invece, è aperto il ballottaggio fra Sottil e Banda, ma Di Francesco non si sbilancia: «Stanno bene entrambi, uno dei due partirà dal primo minuto». Infine, il tecnico giallorosso interviene sul tema legato all’impiego dei giovani nel campionato italiano, sul solco delle recenti discussioni che hanno animato il dibattito sul tema: «La fiducia ai ragazzi non va data in automatico, bisogna guadagnarsela con gli atteggiamenti. Pensiamo a Camarda, non dimentichiamoci che è un quasi diciottenne, che sta già calcando palcoscenici importanti, prematuramente rispetto alla sua età. Poi però capita di leggere che alla sua età non si può assumere la responsabilità di battere un calcio di rigore…io credo che il coraggio debba esserci da parte di tutti, la crescita passa anche dagli errori. Dobbiamo incanalarci tutti nella stessa direzione. Bisogna lavorare meglio nei settori giovanili, rinforzando le qualità dei giovani. Tante volte trovo ragazzi che non calciano mai in porta, si pensa tanto alla tattica e poco alla crescita individuale dei calciatori. Tutti ci riempiamo la bocca di belle parole, ma mi chiedo: le responsabilità dobbiamo assumercele solo noi in qualità di tecnici oppure è il sistema che deve crescere?».

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