Lunedì 13 Ottobre 2025 | 15:50

Bari, 20 acquisti ma pochi squilli: la rivoluzione ancora non decolla

 
Davide Lattanzi

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Davide Lattanzi

Bari, 20 acquisti ma pochi squilli: la rivoluzione ancora non decolla

Tra problemi fisici e prove deludenti, è mancato l’apporto di potenziali colonne come Gytkjaer Partipilo, Darboe, Maggiore, Vicari e Nikolaou 

Lunedì 13 Ottobre 2025, 12:34

La rivoluzione finora non ha pagato. Venti acquisti, venticinque cessioni: quasi cinquanta movimenti nel mercato estivo per dare un calcio alle delusioni del passato e ripartire con ambizione. Eppure, in sette giornate gli affanni superano di gran lunga le soddisfazioni: emblematico lo score che attesta una sola vittoria, tre pari ed altrettanti ko con difesa e attacco che si pongono tra i peggiori reparti della B.

Appena cinque i superstiti della scorsa stagione: Dorval, Pucino, Vicari, Bellomo e Gaston Pereiro. Addirittura diciotto i volti nuovi: Cerofolini, Dickman, Kassama, Nikolaou, Burgio, Darboe, Braunoder, Verreth, Pagano, Antonucci, Gytkjaer, Moncini, Cerri e Rao a cui si aggiungono i ritorni di Castrovilli e Partipilo, (baresi, cresciuti con i Galletti e rientrati alla base dopo un lungo peregrinare), nonché Sibilli e Maggiore che si sono alternati nell’ultimo torneo: il primo ha salutato al mercato di gennaio, il secondo è arrivato proprio nella campagna trasferimenti di riparazione. Eppure, quasi tutti sono uniti dal comune denominatore di prove deludenti: ecco il dettaglio di come il tecnico Fabio Caserta ha ruotato la rosa a sua disposizione nei primi due mesi di campionato, con un iniziale bilancio di chi ha inviato segnali di speranza, chi ha deluso, chi, invece, è ancora in cerca di spazio.

I sempre presenti Soltanto in sei sono stati schierati in ogni gara in campionato. Non hanno saltato nemmeno un minuto dei 630 disponibili il portiere Michele Cerofolini e il terzino destro Lorenzo Dickman: il primo spesso ha tenuto i biancorossi a galla, il secondo, pur con qualche amnesia difensiva, è sicuramente tra i più vivi: al suo attivo anche un assist. Titolare inamovibile anche il regista Matthias Verreth: 605’ in campo, un gol, doti tecniche indiscutibili, ma anche un ritmo talvolta inadeguato all’intensità della B. La corsia sinistra resta appannaggio di Mehdi Dorval, 558’ di prove spesso molto opache, sebbene la sua vivacità, anche se solo a sprazzi, sia una fonte di gioco: non a caso, ha comunque sfornato un gol e un assist. I tre gol di Gabriele Moncini (482’) hanno portato in cassa cinque punti su sei: il centravanti ex Brescia sta assolvendo in pieno il suo compito. Pur con un minutaggio inferiore, Gaetano Castrovilli (353’) è già irrinunciabile per Caserta: inizialmente gestito per i noti problemi fisici degli ultimi due anni, negli ultimi tre impegni è stato puntualmente titolare: classe, giocate, intraprendenza e generosità sono le qualità da ben altro contesto alle quali la squadra può aggrapparsi per risalire la china. Insufficiente, invece, Dimitrios Nikolaou, schierato sempre dall’inizio più per carenze in una retroguardia povera di alternative credibili che per reali meriti: il centrale greco, spesso impreciso in marcatura e nel posizionamento, ha collezionato 556’ fino all’infortunio nella sfida contro il Padova che potrebbe metterlo fuori causa nella trasferta di Reggio Emilia in programma sabato prossimo.

Luci e ombre Ha lasciato intravedere qualità Riccardo Pagano, sei gettoni, 440’ e l’abilità di arrivare con continuità a rifinire o concludere l’azione, pur perdendosi nel momento decisivo come dimostra lo zero alla voce gol e assist. Potenziale avrebbe pure Matthias Braunoder, cinque presenze, 375’, forse il solo della seconda linea pugliese a possedere quelle doti di intensità e ritmo indispensabili in cadetteria: eppure, ha brillato a tratti, finendo addirittura in panchina in due occasioni. Per dedizione alla causa non era dispiaciuto l’avvio di Giuseppe Sibilli, cinque apparizioni, 365’ e la voglia matta di riprendersi il Bari spezzata dalla squalifica per otto mesi (a causa di scommesse sportive) che forse lo ha anche condizionato nelle ultime prestazioni. Deve trovare concretezza, invece, Emanuele Rao, sei presenze, ma solo 214’: arma utilizzata quasi sempre a gara in corso, piace per personalità, velocità e sfrontatezza nell’uno contro uno (è tra i pochi a saltare l’uomo), eppure i suoi spunti non si sono finora tradotti in reale sostanza. Merita fiducia, infine, Leonardo Cerri: il 22enne talento della Juventus ha rimediato soltanto tre scampoli per 51’ complessivi e sarebbe al limite dell’ingiudicabilità, eppure ha realizzato la rete con il Padova valsa l’unica vittoria. Il fisico non gli manca, così come le referenze di lusso, ma deve cogliere ogni chance per dimostrare il suo valore.

Chi deve svoltare Foltissima la lista di chi fin qui ha deluso o lasciato pochissime tracce. Capitan Vicari, innanzitutto: rimasto dopo un’estate da possibile partente, ha mantenuto sia la fascia al braccio, sia la titolarità, tuttavia in cinque presenze (367’) ha mostrato di non essere uscito dalle titubanze della scorsa stagione fino ad arrendersi ad un serio infortunio muscolare che potrebbe tenerlo ai box fino a novembre inoltrato. Segnali modesti anche dalle alternative della difesa: Meroni (due gare, 165’), Kassama (due match, 84’) e Burgio (tre incontri, 150’) hanno palesato affanni sparsi. Lontanissimo dai fasti di un tempo Giulio Maggiore, due presenze e 85’ privi di un contributo apprezzabile. Tre apparizioni anonime pure per Ebrima Darboe (107’): l’auspicio è che l’ex romanista (che potrebbe portare muscoli e corsa alla mediana) stia solo patendo un ritardo di condizione. Con 18’ Nicola Bellomo è l’elemento con il minutaggio più basso: passo e dinamismo, però, non sono all’altezza delle qualità tecniniche. Stecca pure la batteria di esterni e fantasisti: quattro gettoni e 224’ deludenti per il tanto atteso Anthony Partipilo, quattro gli incontri a cui ha partecipato Mirko Antonucci (100’ complessivi) senza mostrare, però, doti che lo contraddistinguono come velocità, dribbling, inventiva. Non ha fornito segni di riscossa nemmeno Gaston Pereiro: 22’ in due spezzoni a passo cadenzato, eppure l’uruguaiano (con la valigia pronta fino all’ultimo giorno di mercato) potrà avere nuove opportunità dopo l’uscita di scena di Sibilli. Christian Gytkjaer, infine: quattro presenze, 187’, anche il gol che ha evitato la caduta con l’Entella. Ma l’ex nazionale danese è parso troppk avulso dalla manovra e poco incisivo: sembra un po’ il simbolo di un gruppo che fatica a mostrare il suo valore. La sua crescita potrebbe rappresentare la svolta: chissà che già alla ripresa non si trasformi nell’uomo della riscossa.

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