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Sandro Tovalieri scuote il Bari: «Non basta, serve di più. E netto il calo nell’ultima mezz’ora»

 
pierpaolo paterno

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Sandro Tovalieri scuote il Bari: «Non basta, serve di più. E netto il calo nell’ultima mezz’ora»

L'ex attaccante dei galletti avvistato venerdì scorso al «San Nicola» in occasione di Bari-Catanzaro

Martedì 22 Ottobre 2024, 12:41

BARI - In viaggio di ritorno verso Roma, dopo una sosta di un paio di giorni nella «sua» Bari. Tempo di amarcord e di legami veri, trascorso accanto a vecchi amici. Finisce così l’ultimo fine settimana di Sandro Tovalieri, ex attaccante dei galletti avvistato venerdì scorso al «San Nicola» in occasione di Bari-Catanzaro. Un modo tutto personale per ammazzare il tempo libero in compagnia dei fratelli biancorossi, accarezzando le emozioni che qualche anno fa lo videro protagonista sul terreno di gioco. Da «Cobra» sul rettangolo verde a spettatore innamorato dei colori della squadra della città che lo ha adottato, Tovalieri torna nella Capitale con gli occhi del cuore ancora abbacinati dalle luci dell’astronave barese.

Tovalieri, è stata la sua prima volta al San Nicola quest’anno?

«Avevo visto il Bari in tv. Dal vivo è la prima volta. Ero in curva nord, nello spicchio laterale verso la tribuna Est. Seduto accanto ad Alfonso Cacciapuoti, uno degli amici incontrati in questi giorni oltre a Mino Zapparelli e a Sabino Bartoli. Ho goduto della bellissima coreografia. Il ricordo di Francesco Palmi (tifoso dei Bulldog scomparso nei giorni scorsi, ndc) è stato commovente. Atmosfera triste ma anche bella per i fumogeni che hanno illuminato a giorno il settore».

Effetto San Nicola?

«È sempre speciale. Avere quasi ventimila spettatori in serie B non è da tutti. Quella del Bari è una delle poche tifoserie che segue la squadra in maniera così massiccia. Merito anche dei recenti risultati positivi. Il fascino del tifo qui è una costante».

Della partita di venerdì, cosa le è piaciuto di più e cosa meno?

«Ho visto una gara da due volti completamente diversi. Nel primo tempo, si è fatto bene giocando sciolti e sereni. Bravi, dopo il vantaggio, a non concedere occasioni al Catanzaro. Nella ripresa, invece, si è lasciato il pallino in mano agli avversari pur costruendo delle occasioni e giocando di rimessa. Se Sibilli fa gol, probabilmente la partita si chiude lì. A questo punto, è aumentata la spinta giallorossa. Sono due punti persi per il Bari. C’è grande rammarico. La prestazione c’è stata e gli applausi finali della gente lo dimostrano. Il Bari quest’anno gioca bene. Tuttavia, per ambire ad un campionato importante, serve ottenere più punti in casa. Altrimenti, sei costretto a correre lontano dal San Nicola. Del resto, anche chi ha speso tanto sta facendo fatica. Bisogna inanellare dei risultati importanti per stare in pianta stabile in posizioni più rilevanti in classifica. Essere decimi o quarti fa una bella differenza».

L’opinione diffusa è che venerdì lo scarto l’abbiano fatto i cambi: decisivi nel Catanzaro, sterili nel Bari.

«La Mantia e D’Alessandro hanno creato superiorità e vivacità. Nell’ultima mezzora, ho visto un Bari sulle gambe. Quando di fronte ci sono giocatori come Iemmello, rischi di essere punito alla prima ed unica occasione. La squadra aveva finito la benzina, perciò alla fine il punto ci sta. È chiaro, ripeto, che se segni con Lasagna e Sibilli la gara prende poi una piega diversa. Il punto fa classifica, ma la vittoria avrebbe avuto un altro valore specifico».

Può essere che alcuni giocatori, come per esempio Sgarbi e Manzari, facciano un po’ fatica ad integrarsi nel 3-5-2 di Longo?

«Nel vedere i cambi del mister, la panchina è sembrata corta. Negli ultimi giorni di mercato sono arrivati, comunque, giocatori forti. Lella è bravo. Idem Falletti, anche se quest’ultimo dovrebbe giocare più avanti. Quando si abbassa a prendere la palla a centrocampo, perde un po’. Accanto a Lasagna, serve uno stoccatore centrale come Novakovich e Favilli. In attacco, può non bastare la giocata di un singolo. Longo sta facendo un ottimo lavoro, ha bisogno di tempo e ha giocatori che possono dare molto. Penso, per esempio, a Maiello. Un giocatore di esperienza e qualità. Stesso discorso per Maita. Si vede che i ragazzi sono sereni e tranquilli».

Gli errori sotto porta di Lasagna e Sibilli. Cosa scatta nella testa dell’attaccante in quelle situazioni?

«Il primo gol mancato da Lasagna non è un errore. Era coperto dal portiere in uscita. Avrebbe potuto scartarlo o fargli un pallonetto. Sono attimi, se la gira rasoterra col piatto fa gol. Anche noi ne abbiamo sbagliati. Non ne farei un dramma».

In B è bene muovere la classifica, senza perdere. Però con i troppi pareggi, non si va lontano.

«Con i tre punti, pareggiare ogni tanto fa comodo. Ma in casa bisogna vincere».

Venerdì si va a La Spezia, la squadra più forte del momento insieme al Pisa. È imbattuta. Come se ne esce?

«Una trasferta complicata contro una squadra che vive un momento importante, reduce da risultati eccezionali. Vedi la vittoria in casa della Salernitana che la settimana prima aveva vinto a Palermo. Sarà una partita dura per il Bari, per quanto prevedo la possibilità di usufruire di spazi di manovra per eventuali ripartenze. Lo Spezia gioca in maniera aggressiva e propositiva, aprendo anche degli argini in cui inserirsi. Soluzione che il Bari può e deve sfruttare perché è più squadra da trasferta. Sarà una gara a viso aperto. A centrocampo rientra Lella, ci sono tutte le condizioni per disputare una bella partita».

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