LECCE - «Ho fiducia nel presidente Saverio Sticchi Damiani, nella società che rappresenta ed in Pantaleo Corvino. La stessa fiducia che evidentemente nutrono quasi tutti i tifosi, se si considera che la campagna abbonamenti procede a gonfie vele, come nel recente passato, senza che si sappia quali calciatori saranno ceduti e chi arriverà. La gente crede nel progetto voluto dalla proprietà e nelle capacità dell’area tecnica, che comprende anche il direttore sportivo Stefano Trinchera, di costruire una rosa che abbia i numeri necessari per lottare con l’intento di restare in massima serie». Non ha alcun dubbio, l’ex Gigi Garzya (prodotto del vivaio giallorosso, 83 presenze in prima squadra), circa il fatto che il Lecce giocherà sino in fondo tutte le carte a propria disposizione per scrivere la storia e conquistare quella terza permanenza in A sin qui mai centrata nel proprio cammino nel mondo del calcio.
Le «armi» saranno quelle messe in mostra sin qui dal tandem Sticchi Damiani-Corvino. «Si spenderà ciò che sarà possibile spendere, senza sforare mai il budget - rimarca Garzya - Dovrebbe essere così per qualunque club, ma purtroppo non è quello che accade, il che falsa i giochi perché ci sono sodalizi che si indebitano e che in questo modo rendono più solidi i propri organici. A Lecce, con questa proprietà, è stata scelta una strada virtuosa, ovvero cercare di progredire senza perdere d’occhio la necessità di avere un bilancio in equilibrio. Il resto deve farlo l’area tecnica, individuando giocatori giovani, o sconosciuti, o in cerca di rilancio che possano garantire un contributo importante alla causa».
Un compito tutt’altro che semplice: «Ma nella società salentina viene portato avanti da Corvino, che è un top player assoluto in questo campo. Pochi conoscono come lui il mercato mondiale. Tutti sono capaci di effettuare la campagna acquisti potendo contare su budget ingenti. Al contrario, quando si tratta di contenere i costi, non tutti sanno allestire formazioni all’altezza degli obiettivi. Per di più spesso il dirigente di Vernole fa mettere a bilancio plusvalenze di rilievo. Mi auguro che, quando il deciderà di farsi da parte, Trinchera gli abbia “rubato” il mestiere e possa proseguire sulla sua strada».
Diversi atleti in forza al Lecce interessano ad alcuni club di fascia medio-alta: «Questa è la conferma dell’ottimo lavoro che è stato sviluppato negli ultimi anni. Wladimiro Falcone veniva dalla B, Valentin Gendrey nessuno sapeva chi fosse, Marin Pongracic era arrivato a livelli importanti, ma poi si era un po’ perso, Patrick Dorgu era un ragazzotto di belle speranze. Si tratta solo di quattro esempi di calciatori approdati nel Salento e dimostratisi funzionali al progetto. E l’elenco potrebbe continuare perché in rosa ci sono altri giocatori di prospettiva».
Ora però i tifosi temono di perdere alcune colonne della squadra che si è salvata nel 2023/2024. «Sarà senz’altro così perché questo è il destino dei sodalizi di provincia, che devono battagliare per la permanenza. Mettono in mostra elementi poco noti alla maggior parte degli addetti ai lavori, per cedere poi quelli che hanno più mercato ed una valutazione alta. In questo modo si finanzia la campagna acquisti ed il ciclo continua. D’altro canto, oramai la volontà del giocatore è fondamentale in queste cose ed è anche comprensibile che sia così perché tutti hanno l’aspirazione a compiere un salto di qualità, negli obiettivi come dal punto di vista economico. Se il Bologna si farà avanti concretamente per Pongracic, il croato avrà l’opportunità di passare dalla bagarre-salvezza alla Champions League. Ci sta che voglia cogliere l’opportunità, anche perché sovente certi treni passano una sola volta. La cosa che conta è che il Lecce ottenga il giusto indennizzo e con Corvino c’è da stare certi che accadrà, altrimenti nessuna operazione andrà in porto».
Pongracic e Falcone sono stati i due pilastri della compagine 2023/2024: «Se restassero sarebbe un grande colpo, in quanto sono i calciatori che hanno avuto il rendimento più alto e più continuo. Ma penso che siano tra quelli che hanno più mercato. Non so se Christian Fruchtl possa essere un portiere preso per fungere da secondo, mentre non conosco affatto Kialonda Gaspar, che potrebbe prendere il posto del centrale difensivo croato in caso di partenza. Ma ripeto che mi fido di Corvino. Se lo ha voluto tanto da anticipare i tempi e da assicurarselo a campagna acquisti ancora chiusa significa che è convinto che abbia i mezzi per comportarsi bene nel Lecce e nel calcio italiano».