BARI - Sempre la più amata della B. Nonostante la batosta dello scorso 11 giugno in finale dei playoff, malgrado la serie A attesa undici anni e svanita a 120” dal traguardo, il Bari resta leader nella categoria per numero di sostenitori allo stadio. La delusione ancora fresca ed un campionato cominciato in pieno agosto con gli spettri della sconfitta con il Cagliari ancora ben presenti nella mente dei tifosi baresi, avrebbero potuto indurre la piazza ad un ridimensionamento. Complice anche un mercato che si è snodato con tempistiche piuttosto lunghe dando vita ad una campagna di rinforzo che non ha raccolto consensi unanimi. Eppure, gli innamorati del Galletto sono sempre al fianco dei loro beniamini, continuando a sciorinare numeri di altra categoria.
TERZO PER ABBONAMENTI, PRIMO OER AFFLUENZA - Lo scorso anno, Bari ha portato sugli spalti del San Nicola più di 457mila spettatori nella stagione regolare (alla media di oltre 24mila a partita), subendo il sorpasso sul filo di lana per mano del Genoa (circa 492mila, alla media di 25mila ad incontro) nel momento in cui i liguri hanno piazzato lo scatto decisivo per la promozione diretta. Eppure, le quattro gare più viste del campionato parlano esclusivamente barese: dai quasi 50mila con proprio nel match con il Genoa il giorno di Santo Stefano, ai 40mila della sfida con la Ternana, per terminare con gli oltre 35mila dei match con Palermo e Frosinone. Numeri che hanno consacrato il capoluogo pugliese come la nona piazza d’Italia: davanti, soltanto le «sette sorelle» (Juventus, Inter, Milan, Roma, Lazio, Napoli e Fiorentina), nonché proprio il Genoa. Città metropolitane o realtà che comunque vantano una lunga milizia in A (Bologna, Atalanta, Udinese, Torino sponda granata o Genova lato blucerchiato) sono state largamente sovrastate.
Eppure, la stagione regolare è stato soltanto il prologo della «mania collettiva» esplosa ai playoff che hanno registrato prima il record «all time» (nei 115 anni di epopea del calcio barese) di spettatori in B (51.621 presenti nella semifinale con il Sudtirol), poi addirittura il primato assoluto di affluenza dalla costruzione del San Nicola: 58.206 sugli spalti nella finalissima contro il Cagliari. L’epilogo è noto, ma non è bastato a spegnere la passione. Sotto il profilo degli abbonamenti, Bari è comunque sul podio della cadetteria 2023-24: 8.642 le tessere stagionali sottoscritte (quasi mille in più rispetto ai 7.651 dello scorso anno), meno soltanto degli oltre 18mila registrati dalla Sampdoria (ma a condizioni particolari: è stata chiesto un supporto per salvare il club che ha seriamente rischiato il fallimento) e degli 11.800 acquistati a Palermo che, però è stato incoronato come re del mercato cadetto.
Eppure, il botteghino ha issato ancora i colori biancorossi più in alto: Bari-Palermo (quasi 23mila spettatori) e Bari-Cittadella (22.440) sono le due gare più viste nei primi quattro turni della B. In più, non vanno sottovalutati i 13mila presenti in Bari-Parma di Coppa Italia, disputata sabato 12 agosto alle 18…Per ora, né rosanero (una sola gara in casa, contro la Feralpi Salò), né liguri (due incontri casalinghi, con Pisa e Venezia) hanno raggiunto tali quote, pur sfiorandole (poco più di 22mila spettatori il dato raccolto nei tre match in esame). La campagna abbonamenti è ancora aperta: facile intuire che il dato ormai non sia soggetto ad impennate. Ma una cosa è ugualmente certa: se la squadra disputerà un torneo di vertice, il pubblico risponderà con altri exploit. Ecco perché diventa difficile spiegare qualche dichiarazione ascoltata dopo il pari di Terni: perché si parla di entusiasmo da recuperare in una città che non aspetta altro se non sfogare tutto il suo amore, pronta a dimenticare persino la più atroce delle beffe? Bari resta un’opportunità unica per chi fa calcio. Sia per i calciatori che si misurano con una vetrina che ha pochi eguali, sia per chi detiene la proprietà di un club con un potenziale stratosferico non ancora espresso del tutto. Basti pensare che cosa accadrebbe, con tali premesse, se Bari potesse ottenere ciò che ha sempre bramato: essere una presenza fissa in A, possibilmente senza doversi puntualmente guardare le spalle…
CELIENTO ALLA CASERTANA - La squadra, intanto, prosegue la preparazione in sede: ieri pomeriggio il gruppo di Mignani ha partecipato ad un incontro formativo con l’arbitro internazionale Marco Di Bello, per conoscere le ultime novità in tema di interpretazione regolamentare. Ha salutato Daniele Celiento che ha prolungato il suo contratto fino al 2026 per poi passare in prestito alla Casertana con obbligo di riscatto in caso di promozione in B.