FOGGIA - Testa e cuore, geometrie, gol e assist, anima e personalità. Davide Petermann è tra i leader del Foggia in campo e nello spogliatoio. Perno del centrocampo, capitano quando non c’è Di Pasquale, regista di una squadra che è in un momento di grazia, terza in classifica in Serie C da sabato scorso, dopo una lunga rincorsa durata cinque mesi e partita dalla penultima posizione. Un gruppo chiamato ora ad una serie di test complicati, disseminati di trappole, quando mancano otto giornate al termine della stagione regolare.
Petermann, domenica c’è l’Avellino sulla strada del Foggia, trasferta vietata ai tifosi rossoneri. Come se l’immagina la gara del Partenio?
«Combattuta e aperta. Sarà una partita molto dura per noi, ci stiamo preparando bene a quest’importante appuntamento. L’Avellino è una delle squadre più forti del campionato, non lo dimentichiamo, costruita per disputare un torneo di vertice. Troveremo un’avversaria molto arrabbiata, che viene da quattro sconfitte consecutive e farà di tutto per tornare alla vittoria. Ci faremo trovare pronti. All’andata finì in parità, 1-1. Segnai io, su rigore. Siamo consapevoli di poter vincere questo match. Vedremo chi la spunterà».
Dopo il viaggio in Irpinia, arriverà il Monopoli allo Zaccheria. Poi la partita col Cerignola, al Monterisi. Tre sfide chiave, in una settimana.
«È senza dubbio un mini-ciclo molto importante in proiezione playoff. Tre scontri diretti: includo anche l’Avellino perché è vero che al momento è fuori dai playoff ma, ripeto, è una squadra di indubbio valore. Noi arriviamo carichi più che mai a questo snodo cruciale della stagione. Siamo al terzo posto e vogliamo mantenerlo».
Il Foggia è in lotta per il terzo posto con il Pescara di Zeman, che l’anno scorso vi ha guidato fino ai playoff nazionali. Che effetto le fa essere avversario del boemo in questo duello per il podio?
«È una bella sfida. Zeman, a mio modo di vedere, è stato fondamentale per noi nella passata stagione, sotto tanti punti di vista. Sono contento che sia tornato ad allenare, ho grande affetto per lui ma voglio tenermi stretto il terzo posto con il mio Foggia: faremo di tutto per chiudere la stagione regolare alle spalle delle prime due della classe».
La vittoria di sabato contro la Viterbese vi ha dato ulteriore fiducia e spinta.
«Siamo partiti forte, volevamo indirizzare subito il match a nostro favore e ci siamo riusciti, sbloccando il punteggio. Abbiamo giocato una buona gara, a tratti siamo stati dominanti, e abbiamo rischiato poco o nulla. Vittoria preziosa, voluta con forza e meritata».
Cinque gol in questo campionato, niente male per un centrocampista.
«Provo sempre a incidere, avvicinandomi all’area avversaria per calciare a rete o servire degli assist, oltre a dare il mio contributo nella costruzione del gioco. Siamo una squadra in cui può segnare chiunque, e ci alleniamo molto sulle palle inattive perché abbiamo sia bravi colpitori di testa che calciatori abili nel tiro da fuori area».
Siete tra le formazioni più in forma del torneo, qual è stata la chiave di volta che vi ha fatto risalire la classifica dalla zona playout fino al podio?
«Uno spogliatoio di ferro, molto unito e compatto. Stare così in alto è bello, vuol dire che dietro c’è un grande lavoro che è stato fatto da parte di tutte le componenti del club. Abbiamo attraversato e superato momenti duri, dimostrato di essere un gruppo attaccato ai colori rossoneri. Siamo terzi con merito, e vogliamo restarci».