Parità (1-1) tra Pescara e Lecce nella 25esima giornata del campionato
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Lecce, Corini: «Trasformare la delusione in energia»
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Antonio Calò
28 Giugno 2020
LECCE - Con due rigori trasformati da Iago Falque e Pinamonti, il Genoa ha rimontato i 2 sol subiti in avvio dal Brescia (ad opera di Donnarumma e Semprini), pareggiando per 2-2, salendo a quota 26 e staccando di un punto il Lecce, che ora occupa da solo il terz’ultimo posto. I rossoblù hanno agganciato la Sampdoria, prossima rivale dell’undici allenato da Liverani (mercoledì, alle 21.45, al Via del Mare), che sarà impegnata oggi, in casa, contro il Bologna.
La squadra salentina, intanto, si lecca le ferite dopo la sconfitta per 4-0 subita a Torino contro la Juventus e medita sui troppi errori commessi contro i bianconeri e, più in generale, nelle 28 giornate passate in archivio. Il Lecce ha sin qui pagato un tributo pesantissimo agli strafalcioni dei suoi uomini. In questo, purtroppo, nulla è mutato alla ripresa del campionato dopo la lunga pausa forzata dovuta al covid-19. È stata una costante dell’intera annata agonistica, né il trascorrere delle giornate ha reso meno grave il problema.
Limitando l’analisi agli ultimi quattro incontri, all’Olimpico, contro la Roma, è stato Petriccione a perdere un pallone in uscita, per eccesso di confidenza, innescando l’azione che ha portato alla rete dell’1-0 di Under, in un match poi terminato sul 4-0. Nel turno seguente, i giallorossi sono stati infilati 7 volte dall’Atalanta, con l’intera difesa in “bambola” nella ripresa, alla mercé delle azioni della Dea. Nella prima partita del dopo lockdown, è toccato al Milan sfruttare le sbavature della retroguardia dei salentini, con Castillejo, lasciato colpevolmente solo in area tra Meccariello, Lucioni e Petriccione, con Bonaventura, che ha mandato in fondo al sacco una respinta tutt’altro che irreprensibile di Gabriel, e con Rebic, a causa di un atteggiamento scriteriato del Lecce su un corner a favore.
A Torino, contro la Juventus, dopo mezz’ora, è arrivato lo svarione di Lucioni, che ha perso da ultimo uomo un pallone che avrebbe potuto e dovuto gestire comodamente e poi ha commesso fallo su Betancur, facendosi espellere e lasciando in 10 la compagine allenata da Liverani. In seguito, ci ha pensato Shakhov, con un passaggio suicida con il quale ha servito Ronaldo in area di rigore, ad agevolare ulteriormente i campioni d’Italia in carica, propiziando la rete dell’1-0 di Dybala. Regali che il Lecce non può certo permettersi di fare.
Ora, i salentini dovranno trovare la forza per risollevarsi mercoledì contro la Sampdoria in quello che si preannuncia come uno scontro diretto dall’importanza strategica nell’economia della volata-salvezza. Pur subendo un pesantissimo 4-0, il Lecce visto contro la Juventus ha compiuto senz’altro un passo avanti rispetto alla prova negativa offerta con il Milan, segno che contava anche rompere il ghiaccio dopo tre mesi di stop agonistico ed ennesima dimostrazione che la squadra ha un’anima.
Contro i blucerchiati, però, non si potrà steccare. In caso contrario, il cammino verso la permanenza si complicherebbe a dismisura, sia per quanto riguarda la classifica che sotto l’aspetto psicologico.
Al rientro da Torino, Liverani ha fatto allenare la squadra ad Acaya, ieri, alle 18. Contro la Sampdoria, sarà assente Lucioni, per squalifica. Avranno qualche giorno in più di lavoro nelle gambe Rossettini e Barak, che allo «Stadium» sono stati impiegati a gara in corso. Potrebbe tornare disponibile per la panchina Farias. Saranno sempre out Dell’Orco, Deiola, Lapadula e Majer. Insomma, la coperta sarà ancora corta, ma rischia di esserlo sino all’ultima giornata, in quanto non è semplice reggere al ritmo di un incontro ogni tre-quattro giorni.
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