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Pierpaolo Verri
16 Ottobre 2019
«I miei quattro gol nella classifica dei marcatori? In realtà è una situazione che sto vivendo male, perché avrei preferito che fossero serviti per avere qualche punto in più…». Una frase che ben rappresenta Marco Mancosu, che del Lecce è capitano e leader sul campo. Il trequartista sardo mette in cima ai propri obiettivi il bene della squadra, a discapito delle gioie personali che in questo inizio di campionato non gli sono certo mancate. Così come non sono mancati, del resto, gli spunti positivi della squadra giallorossa, che con sei punti in classifica è in piena bagarre nella lotta alla salvezza.
«Stiamo affrontando la serie A più difficile ed equilibrata degli ultimi anni - analizza Mancosu - ma credo che i risultati siano in linea con le aspettative. Ciò che conta è che il Lecce arrivi a fine campionato con tre squadre alle sue spalle, del resto non mi importa nulla».
Il centrocampista classe ‘88 è in netta crescita dopo un inizio di campionato a rilento, a causa di un infortunio che gli ha impedito di prendere parte al ritiro in estate. «In carriera non avevo mai saltato la preparazione estiva - spiega - quest’anno è accaduto per la prima volta ed è stata una brutta sensazione, soprattutto perché in campo sentivo il corpo che non assecondava le mie richieste. Non sono ancora al 100% ma mi sento sempre meglio, col tempo raggiungerò la forma migliore».
Dopo la batosta sul campo dell’Atalanta, per il Lecce si prospettano due impegni dall’elevato coefficiente di difficoltà. La squadra di Liverani sarà impegnata dapprima a San Siro contro il nuovo Milan di Pioli e la settimana seguente al Via del Mare, contro la Juventus. Mancosu focalizza l’attenzione sulla sfida con i rossoneri: «Il Milan durante la sosta ha avuto il tempo per assimilare le idee di Pioli, anche se personalmente mi dispiace per Giampaolo, perché è stato l’allenatore che mi ha fatto esordire in serie A e mi sarebbe piaciuto rincontrarlo. Il cambio in panchina può essere una scintilla dal punto di vista motivazionale, noi dobbiamo essere bravi a spegnerla sul nascere».
«Siamo molto carichi per questa partita - prosegue Mancosu - sarà fondamentale mettere in campo una prestazione importante, perché al di là del risultato è la prestazione a darti fiducia e consapevolezza nei tuoi mezzi».
Quel che è certo è che i giallorossi scenderanno in campo nel posticipo di domenica con il loro piglio spiccatamente offensivo e con la voglia di esprimere la propria idea di gioco in uno degli stadi più affascinanti e al mondo. A tal riguardo, Mancosu non ha dubbi: «La nostra idea è sempre quella di scendere in campo per imporre il nostro calcio, anche contro le avversarie più quotate. Talvolta ci viene rimproverato che in alcune situazioni sarebbe più opportuno giocare un calcio più difensivo, ma questa visione non mi trova d’accordo. La bravura sta nel saper leggere i momenti della partita e riuscire a portarli a nostro favore, questo è un aspetto sul quale anche mister Liverani insiste molto. Noi dobbiamo restare equilibrati e lavorare duramente: col tempo i risultati ci daranno ragione».
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