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Lecce - Roma, parla Garzya, ex di entrambe le squadre: «I pari sono d'oro»

 
Antonio Calò

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Antonio Calò

Lecce - Roma, parla Garzya, ex di entrambe le squadre: «I pari sono d'oro»

La ricetta salvezza secondo l'ex difensore

Sabato 28 Settembre 2019, 09:57

19:09

«La Roma è una squadra fortissima dalla metà campo in su, con un buon mix di giovani talentuosi e di calciatori esperti, di caratura assoluta, che concede qualcosa in difesa dove, dopo la partenza di Manolas, non ha ancora trovato la quadratura migliore. Per il Lecce, si profila un compito molto difficile. Per fare risultato, i giallorossi dovranno metterci tanta attenzione perché ogni sia pur piccola sbavatura potrebbe essere pagata a carissimo prezzo. In A, le squadre che puntano alla salvezza, devono entrare nell’ottica che, quando certi match non si possono vincere, il punticino è meglio di niente perché, nell’ultima giornata, determinanti per restare o meno nella massima serie potrebbero essere anche una o due lunghezze».

L’ex Gigi Garzya invita la formazione salentina a fare tesoro delle «legnate» rimediate contro Inter e Napoli, in quanto la squadra capitolina non è molto distante, come valore, dalle grandi favorite per la conquista dello scudetto.

L’ex difensore, oltre ad essere cresciuto nel vivaio del Lecce, per poi indossare la casacca della formazione maggiore 83 volte, ha militato anche nella Roma, passando alla società capitolina proprio da quella salentina, nel 91/92, per poi restarci sino al 93/94, con 77 presenze. «Il Lecce mi ha fatto diventare calciatore, lanciandomi a certi livelli - sostiene -. Mentre la Roma mi ha proiettato in una dimensione totalmente differente, nelle coppe europee, facendomi passare dalla provincia ad una grande città. Per questo sono legatissimo ad entrambe le esperienze, fermo restando che la mia terra è la mia terra».

Le due formazioni vengono da due risultati diametralmente opposti, in quanto l’undici allenato da Liverani ha sbancato Ferrara, mentre quello guidato da Fonseca è caduto in casa contro l’Atalanta…
«La Roma sarà arrabbiatissima, desiderosa di rialzarsi, mentre il Lecce ha il morale a mille, in quanto i punti conquistati contro la Spal, in trasferta, in uno scontro diretto, sono stati pesantissimi. Difficile, però, stabilire in quale maniera questi differenti stati d’animo incideranno sull’andamento della contesa. La squadra capitolina ha nel proprio dna il gioco offensivo e crea tanto, ma anche la compagine salentina è sempre propositiva».

Al Via del Mare, Mancosu e compagni hanno perso due incontri su due, cadendo contro Verona e Napoli. Un caso?
«A pesare è lo scivolone subito contro gli scaligeri, poi riscattato a Torino. Ci sta invece, perdere contro i partenopei. Magari nei primi 180’ disputati tra le mura amiche ha pesato l’emozione dell’esordio dinanzi al proprio pubblico, caloroso e festante. Alla lunga, però, il Lecce dovrà costruire la permanenza innanzitutto nel proprio stadio, dove dovrà invertita la rotta».

Per i salentini, il pericolo numero uno potrebbe essere Dzeko?
«Il bosniaco è il terminale offensivo principale della Roma, ma il complesso capitolino può fare male anche con le altre punte che o con i centrocampisti, tutti abili, sia ad inserirsi che a concludere in porta. Il Lecce, del resto, proverà, a sua volta, a sorprendere la retroguardia rivale con le scorribande dei propri uomini più tecnici».

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