Adele Galetta
ceglie messapicaIl sindaco Luigi Caroli ha revocato le deleghe ai componenti della Giunta, così come richiesto dai consiglieri di Democrazia Cegliese, Marcello Antelmi e Angelo Perrino. E proprio a quest’ultimo, che nel Consiglio del 22 dicembre scorso, anticipò tali richieste, abbiamo rivolto alcune domande per capire meglio il perché di questa crisi.
Consigliere Perrino, quali assessorati ritiene abbiamo bisogno di una verifica e quindi di un cambio?
«Sarà il sindaco a decidere se e chi cambiare, chiamandosi gli assessori uno per uno e verificando se è intatta la voglia di lavorare e impegnarsi per la città. Chi è stanco o ha perso le motivazioni può fermarsi un giro o chiedere al sindaco di cambiare settore. Abbiamo ottime riserve pronte a subentrare. Ma chi resta deve produrre risultati certi che andranno rendicontati e controllati. Noi di Dc non abbiamo veti, nè avanzato candidature. Vogliamo solo che sia incrementata l’efficienza dell’attività amministrativa attraverso una maggiore collegialità e un maggior coinvolgimento del Consiglio. A tal proposito, abbiamo chiesto l’istituzione di un Consiglio di maggioranza e l’introduzione di una figura manageriale di coordinamento e efficientamento al vertice della piramide amministrativa dove esiste un sorta di buco nero organizzativo».
Perché avete atteso l’approvazione del Pug per aprire la crisi?
«Per non mettere a rischio un risultato storico che era in testa al nostro programma elettorale quando entrammo in maggioranza».
Il consigliere Lacala parla di ricatti politici e pur facendo parte di Dc, non accetta le vostre richieste.
«La parola ricatto non appartiene al nostro vocabolario e la risposta migliore ai dubbi di Lacala l’ha data proprio Caroli che ha condiviso e apprezzato tempi e modi della nostra presa di posizione».
Cosa potrebbe accadere se non si trovasse l’accordo sulla nuova Giunta? Sareste pronti a far mancare la fiducia a Caroli?
«Diamo tempo al tempo. Mi pare che Caroli abbia manifestato interesse e disponibilità verso la nostra richiesta di un cambio di marcia. Quindi si può essere ottimisti sul buon esito della trattativa».
Si ricandiderebbe a sindaco di Ceglie?
«Confermo di volermi impegnare per il bene della mia città che amo molto e confermo di voler essere sempre più cegliese e sempre meno milanese. L’auspicio è di poter lavorare molto in questi due anni che mancano al voto e in armonia per vincere le elezioni, raccogliendo i risultati del buon lavoro svolto in squadra con Luigi Caroli, un sindaco che per quel che ha fatto si è già guadagnato una via cittadina e un posto nella storia. Poi, tra i tanti candidati già attivi, sceglieremo il più adatto all’idea di Ceglie 2020 che stiamo delineando e programmando proprio in questi giorni».