Tre medici iscritti nel registro degli indagati per la morte di Pietro Carrassi, 70 anni, brindisino, portato al Pronto soccorso del Perrino in mattinata e lasciato su una barella, così sostengono i familiari, senza alcun soccorso, sino a sera, quando poi è deceduto. La denuncia è stata presentata l’altro giorno. I familiari del settantenne chiedono al magistrato che venga fatta chiarezza sulle cause della morte e chiedono che venga accertato se i ritardi accumulati al pronto soccorso nell’assistere il loro congiunto possano averne provocato il decesso.
Carrassi si sente male la mattina di lunedì 18 dicembre nell’ospedale San Raffaele di Ceglie Messapica, dove sta facendo riabilitazione a seguito di intervento in zona cervicale cui è stato sottoposto qualche mese prima. Dal San Raffaele con il 118 viene trasferito a Brindisi, al Perrino, dove arriva in codice giallo. Ha dolori addominali e toracici e la gamba destro bloccata. Alle 16,30 viene sottoposto a una cranio tac il cui esito è negativo. Resta sul lettino del Pronto soccorso sino alle 20, quando viene disposta una consulenza cardiologica. E’ la dott. Placido che lo visita e riscontra un aneurisma aortico in corso. Ne dispone il trasferimento a Lecce. Ma alle 22,30 Carrassi muore.