di FEDERICA MARANGIO
SAN PANCRAZIO SALENTINO - «Totò Riina in paese? No grazie». È il secco commento del sindaco Salvatore Ripa, che è certo di interpretare il parere tutti i suoi concittadini. Eppure, l’ipotesi che il più grande stragista mafioso possa arrivare in paese - a casa della figlia - sembra essere plausibile alla luce di quanto disposto dalla Cassazione. Sarebbe impensabile che possa essere uno dei figli maschi ad occuparsi del boss mentre una delle figlie è in Svizzera, dove sicuramente Riina non lo lascerebbero manco avvicinare. Ecco perchè è spuntata l’ipotesi San Pancrazio, dove dal 2012 vive la figlia Maria Concetta con il marito Tony Ciavarello i suoi tre figli al quarto piano di un condominio vicino al Palazzo di Città.
«Ma è un’ipotesi non veritiera - aggiunge il sindaco -. Anzi, non solo dopo aver preso le prime precauzioni ed essermi interfacciato con i miei interlocutori istituzionali so che non vi è alcuna possibilità perché ciò accada, ma, qualora queste parole dovessero convertirsi in qualcosa di più concreto, non esiterei ad organizzare delle sommosse o delle vere e proprie barricate”.
Risale al 2012 la delibera della giunta comunale di intestare una piazza nella zona artigianale a Falcone e Borsellino, proprio mentre si paventava la possibilità di ospitare nel piccolo Comune uno dei fratelli di Riina, quello che allora risiedeva a Padova. Questo non significa che San Pancrazio abbia da ridire sulla figlia di Riina che vive in paese. “Tutti, ma soprattutto i minori hanno diritto a ricostruirsi una vita e a costruire il proprio cammino impostato nella tranquillità e lontano da ogni bruttura e polemica - aggiunge Ripa -. Il comune di San Pancrazio è stato infatti scelto proprio per garantire una vita lontana dai riflettori e dalla Sicilia dove i Riina sicuramente non sarebbero stati bene accetti”.
Poca chiarezza, però, al momento su come gestire la vicenda di Riina e della sua precaria salute. Sebbene il procuratore nazionale Franco Roberti abbia precisato che Riina deve continuare a stare in carcere e soprattutto rimanere in regime di 41 bis, alcuni giudici della Cassazione hanno affermato che la possibilità che Riina possa tornare a vedere la luce del sole, sia pure nella sua abitazione, appare concreta. Insomma, nella pure ovvia spartizione tra favorevoli e contrari, rimane indubbio che “il Comune di San Pancrazio non consentirà in alcun modo che Riina si ricongiunga alla sua famiglia”, conclude il primo cittadino.