Accolta la richiesta di patteggiamento a tre anni di reclusione per il 72enne coinvolto nella vicenda familiare sfociata nella morte del figlio lo scorso marzo. La decisione è stata formalizzata il 16 dicembre dalla gup del Tribunale di Brindisi, Barbara Nestore, dopo il parere favorevole della Procura.
Il caso risale a una violenta discussione avvenuta nelle campagne di Francavilla Fontana, nei pressi dell’abitazione dei protagonisti. Durante il confronto, degenerato rapidamente, il padre colpì con un coltello il 44enne Stefano Argentina. L’uomo fu trasferito d’urgenza all’ospedale Perrino di Brindisi, dove morì il giorno seguente.
In un primo momento il 72enne, Angelo Argentina, era stato fermato con l’accusa di omicidio. Il pubblico ministero Alfredo Manca - oggi in servizio a Lecce - dispose l’esame autoptico che ribaltò l’impianto iniziale: le ferite non risultarono letali e il decesso venne attribuito a un grave quadro cardiaco preesistente. Le indagini chiarirono anche l’origine del litigio, nato da un malinteso legato all’utilizzo dell’auto di famiglia. Il figlio, secondo quanto emerso, aveva problemi legati all’abuso di alcol e sostanze.
Alla luce dei nuovi elementi, la contestazione fu riqualificata in lesioni gravissime aggravate. L’avvocato difensore, Angelo Romata, ottenne prima i domiciliari e poi presentò l’istanza di patteggiamento, accolta dalla magistratura. Nel frattempo l’anziano era già tornato in libertà. La pena concordata è stata fissata a tre anni, con motivazione depositata contestualmente.
















