Mercoledì 19 Novembre 2025 | 12:43

Cerano, nodo terreni da sciogliere per fare decollare la riconversione

Cerano, nodo terreni da sciogliere per fare decollare la riconversione

 
NICOLA BELLANOVA

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NICOLA BELLANOVA

Cerano, nodo terreni da sciogliere per fare decollare la riconversione

L’Asi dovrà espropriare aree non ancora disponibili. Cisl e Cobas chiedono tutele

Mercoledì 19 Novembre 2025, 10:45

I progetti cantierabili ci sono, altri lo diverranno a breve, ma adesso bisogna eliminare le molte incognite sulla disponibilità effettiva dei suoli e mettere le aziende interessate a investire nelle aree delle ex centrali Enel nelle condizioni di sviluppare i progetti approvati dal ministero del Made in Italy.

La sfida della decarbonizzazione, dopo l’incontro di lunedì al Mimit, ha definito tempistiche e procedure. Il ministro Adolfo Urso è stato chiaro: entro marzo bisogna chiudere l’Accordo di programma. Ad oggi solo dodici aziende hanno dichiarato di avere la disponibilità dei suoli e quindi di poter sviluppare venti progetti sui sessantuno presentati, su una superficie utile di 266 ettari. Tuttavia, il fabbisogno totale è di 3280 ettari, tre quarti dei quali individuati nelle aree Enel. È emersa quindi, come già concordato nei precedenti incontri, la necessità di velocizzare gli step per garantire la disponibilità necessaria.

Tra i terreni di pertinenza del Consorzio Asi (molti ancora da espropriare) e quelli dell’Autorità portuale, si arriva a poco più di trecento ettari, ossia poco più del nove per cento del necessario. Attualmente il Consorzio Asi garantisce poco meno di 270 ettari divisi in cinque macrolotti di diversa estensione; il resto ricade tra Comune di Brindisi, ente portuale ed Enel. È emersa inoltre la necessità, per il Consorzio Asi, di procedere agli espropri anche su aree in cui sono compresi lotti per i quali alcune aziende hanno manifestato interesse, ma che oggi non risultano acquisite e sono quindi presenti sul mercato. Il nodo centrale rimane però il rilevante divario tra la reale disponibilità delle aree Enel e la domanda: appena 20 ettari sui 2500 richiesti, localizzati per lo più nell’ex centrale di Brindisi Nord.

Tra i progetti più avanzati figurano il deposito di Gnl di Edison, diversi impianti agrivoltaici e Bess, un porto a secco, una unità produttiva per la riparazione di componenti di turbine e una fabbrica di componenti per la filiera dell’idrogeno.

Alle incognite sui terreni si aggiungono i timori dei sindacati sulle politiche di ricollocazione dei lavoratori di Cerano, sia diretti sia dell’indotto. Preoccupazioni che hanno portato il Cobas a indire uno sciopero generale per il 28 novembre: «Il Governo è rimasto sul vago su quello che gli compete, affidandosi come risultato della riunione solo ad aziende che vogliono investire con propri soldi e terreni», sostieneil segretario Roberto Aprile. «Abbiamo chiesto a Enel e a Versalis di adottare soluzioni immediate nei prossimi giorni per le gravi crisi in corso. La Sir, ditta che si occupava dello scarico del carbone, licenzierà cinquanta lavoratori a fine anno e assistiamo nelle altre aziende a una lenta emorragia di lavoratori dalla centrale Enel di Cerano. Altre aziende di logistica all’interno del petrolchimico attraversano una grave crisi occupazionale». Nel giorno dello sciopero una delegazione chiederà di essere ricevuta dal prefetto Luigi Carnevale, in qualità di Commissario per il processo di decarbonizzazione.

Anche il segretario della Cisl Brindisi-Taranto, Antonio Baldassarre, richiama le condizioni necessarie: «La transizione non può essere subita ma costruita insieme, garantendo tutele, investimenti certi, sicurezza, continuità produttiva e prospettive reali per l’occupazione, oltre a percorsi di riqualificazione professionale».

Il deputato di Forza Italia Mauro D’Attis spinge per un’accelerazione del processo ma è ottimista: «Adesso è necessario coinvolgere, come ha proposto il sindaco di Brindisi, oltre al Mimit e al Mase, anche il ministero del Lavoro, per tutelare i lavoratori e avviare le operazioni di riqualificazione professionale. Sono fiducioso».

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