OSTUNI - Sottratti sistematicamente i prodotti agricoli della cooperativa Bio Solequo, guidata da Antonio Capriglia e Renza Sgura, da anni custode degli Orti della Grata, simbolo di agricoltura sostenibile e rigenerazione urbana. Il loro messaggio di denuncia pubblicato sui social ha colpito profondamente cittadini e istituzioni: in meno di un mese, oltre duemila carciofi sono stati rubati, insieme a finocchi e radicchio «Pan di Zucchero». Non un caso isolato ma una vera e propria razzia organizzata, reiterata da almeno cinque individui diversi, come documentato dalle fototrappole installate nei campi. Le quantità sottratte, l’organizzazione e la ripetizione degli episodi fanno pensare a un disegno preciso, probabilmente legato a un mercato parallelo. I prodotti rubati potrebbero finire in rivendite informali o su banchi privi di tracciabilità, alimentando un’economia sommersa che danneggia chi lavora onestamente e con fatica.
Il danno economico è ingente, ma quello morale è ancora più pesante. «Un malcostume così diffuso pone un problema culturale», denunciano gli operatori della cooperativa. E hanno ragione: sottrarre ortaggi da un orto condiviso è tradire un progetto collettivo, un sogno di comunità, di solidarietà. Gli Orti della Grata non sono solo un terreno coltivato. Sono un laboratorio di inclusione, un luogo dove si sperimenta l’agricoltura biologica e si trasmettono saperi. Sono un esempio di come la terra possa essere strumento di rinascita, non solo economica ma anche sociale. Per questo, quanto accaduto non può passare sotto silenzio. La cooperativa ha sporto denuncia, fornendo alle autorità tutto il materiale raccolto. Ma chiede anche un impegno forte, congiunto, da parte del Comune e delle forze dell’ordine per garantire maggiore vigilanza e difendere questi spazi preziosi.
A sostegno della cooperativa è intervenuta l’assessora alle Attività produttive, Laura Greco: «Ho letto con grande amarezza e profonda ammirazione il post pubblicato dalla cooperativa Bio Solequo. Una realtà che, con coraggio e determinazione, da anni rappresenta un esempio virtuoso di agricoltura sostenibile, recupero del patrimonio rurale e costruzione di comunità. Proprio per questo, quanto accaduto è intollerabile». Greco sottolinea come l’agricoltura stia affrontando sfide durissime, dalla Xylella ai costi di produzione in aumento, e come episodi del genere non solo aggravino la situazione ma colpiscano il cuore stesso di un progetto esemplare. «Non si tratta di un gesto isolato - afferma - e nemmeno di un atto di un disperato. È il secondo episodio grave in pochi mesi, dopo il vile vandalismo che ha colpito un uliveto recuperato». Il messaggio più potente, però, è quello contenuto nel finale del post della Bio Solequo: «Per chi ne avesse bisogno, può tranquillamente chiedere».