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Alla Lega Navale di Brindisi faro sui rifiuti: è scontro fra soci e direttivo

 
ludovica anelli

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ludovica anelli

Alla Lega Navale di Brindisi faro sui rifiuti: è scontro fra soci e direttivo

Passano per una manciata di voti il bilancio consuntivo e preventivo. Il presidente aveva annunciato le dimissioni, ma per ora resta in sella

Giovedì 10 Aprile 2025, 15:12

BRINDISI - È scontro acceso sul futuro della Lega Navale di Brindisi. Nell’assemblea dei soci del 30 marzo per l’approvazione dei bilanci consuntivo 2024 e preventivo 2025, si è registrata un’importante frattura tra una parte dei soci e il consiglio direttivo. Consiglio che ha preannunciato con una lettera le dimissioni in blocco.

Lo scoglio dei bilanci da approvare è stato superato a fatica, con la votazione di 193 soci (di cui 160 in presenza e 33 per delega) su 500 circa, dentro un mare ancora in tempesta e il «minimo distacco» che è emerso tra i «sì» e i «no». Il bilancio consuntivo 2024 è stato approvato con 105 voti favorevoli, 83 contrari e 5 astenuti; il bilancio di previsione 2025 è stato approvato con 99 voti favorevoli, 91 contrari e 3 astenuti.

In ragione di tale approvazione, pertanto, la quota associativa per il 2025 aumenta a 325 euro (di cui 190 euro per la quota ordinaria, 100 euro per la quota straordinaria e 35 euro per il tesseramento e l’assicurazione).

Prima della votazione si è consumato un acceso dibattito tra alcuni soci e il cda guidato dal presidente Salvatore Zarcone. Oggetto di discussione, il costo nel bilancio di previsione di 7mila euro al mese per lo smaltimento dei rifiuti all’interno del cantiere navale. Una spesa che qualcuno ha proposto di «abbattere» fermando per qualche mese l’attività all’interno di quell’area. E del resto, carte alla mano, va detto che il cantiere navale non è mai stato oggetto della concessione precedentemente rilasciata dall’Autorità portuale: quello spazio così adibito, non figurerebbe tra le aree demaniali autorizzate. Va detto che il procedimento per il rilascio della nuova concessione demaniale quadriennale non si è ancora concluso, seppure l’ente portuale abbia comunicato l’esito positivo dell’istruttoria. Allo stesso modo, non è ancora terminato il procedimento avviato dal Comune di risoluzione del contratto di locazione, la cui causa risiede nell’esecuzione di opere in parziale difformità dai titoli abilitativi.

Tornando alla questione dei costi per lo smaltimento dei rifiuti, questa è strettamente legata a ulteriori accertamenti che starebbero effettuando gli organi competenti circa il procedimento di depurazione delle acque piovane e reflue da cantiere, che - secondo la normativa vigente - non si possono convogliare in un unico impianto.

Ma nel corso dell’assemblea i più alti picchi di tensione sembra siano stati raggiunti in fase di scrutinio, quando un socio ha chiesto l’annullamento - accordato - di alcune schede compilate per delega.

Intanto, le dimissioni che il direttivo avrebbe dovuto formalizzare dopo l’assemblea, così come annunciato in una lettera indirizzata ai soci, non sono ancora arrivate. «Ad ogni buon conto oggi, seppure in anticipo rispetto alla scadenza naturale, riteniamo di dover porre fine al nostro mandato - scrivevano i consiglieri del direttivo il 27 marzo scorso -. È partita una macchina del fango nei nostri confronti. Ecco perché dopo l’assemblea, qualunque sia l’esito della votazione sui bilanci, provvederemo a informare, per correttezza istituzionale, la Presidenza nazionale sulla nostra decisione di ritenere terminato il mandato elettivo, provvedendo successivamente a porre in essere tutti gli adempimenti conseguenti e necessari fino alle elezioni». Parole che non lasciavano spazio a interpretazioni. Si attende la formalizzazione della decisione annunciato, salvo dietrofront dell’ultima ora.

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