Giovedì 04 Dicembre 2025 | 12:10

«Assunzioni illegittime», a Brindisi ancora veleni sull’Adi

«Assunzioni illegittime», a Brindisi ancora veleni sull’Adi

 
Ludovica Anelli

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Ludovica Anelli

«Assunzioni illegittime», a Brindisi ancora veleni sull’Adi

Uil Fpl: «Perché Asl deve pagare figure non previste dal contratto?»

Giovedì 04 Dicembre 2025, 11:19

«Il servizio di assistenza domiciliare integrata è un’eccellenza del territorio, ma va disciplinato superando una serie di criticità, dai contratti con il gestore e i dipendenti all’erogazione delle prestazioni». A seguito della proroga da parte dell’Asl dell’affidamento del servizio fino a maggio 2026 (al raggruppamento composto da San Bernardo, Occupazione e Solidarietà, Sirio e Thcs), sulla quale la Regione ha chiesto chiarimenti all’Asl, il segretario generale della Uil Fpl di Brindisi, Gianluca Facecchia, annuncia lo stato di agitazione del personale Adi. «Ci rammarica constatare il continuo disinteresse dell’Asl nei confronti di 230 lavoratori che operano per garantire un servizio cruciale per la salute dei più fragili - afferma Facecchia -. Tutto è cominciato nel 2024, quando abbiamo aperto questa vertenza chiedendo il riconoscimento del contratto della sanità privata in sostituzione di quello Uneba, che oggi viene applicato per tutti i dipendenti del raggruppamento e che, invece, è specifico per chi opera nelle case di cura».

La richiesta venne avanzata dalla Uil Fpl durante un incontro che si tenne il 20 febbraio 2024, durante il quale «ci fu comunicato - ricorda il sindacalista - che non c’erano le risorse economiche per procedere con l’applicazione di un diverso contratto rispetto a quello Uneba. Una circostanza che non corrispondeva al vero dal momento che risultavano assunte figure non previste dal contratto». Nell’elenco generale del personale, infatti, «qualcosa non quadra: figurano - spiega Facecchia - anche dipendenti con mansioni che non sono richieste. Un esempio è l’ex presidente, oggi direttore generale della San Bernardo, Giuseppe Natale, che è responsabile di commessa dipendente; nel contratto non è prevista questa figura. Oltre a questo, ci sono operatori di pianificazione, responsabili della sicurezza legale e della qualità, autisti: tutte mansioni non contemplate dal contratto. Perché queste figure deve pagarle l’Asl se il contratto non lo prevede?». Oltre a Natale, che tra l’altro è componente del direttivo di Uneba Puglia, alle dipendenze della San Bernardo risultano nomi noti: Michele Saccomanno, sindaco di Torre Santa Susanna, è il direttore sanitario di Igea, il centro medico legato San Bernardo; Antonella Vincenti, assessore del Comune di San Donaci e candidata alle regionali in quota Pd, è responsabile dei distretti socio-sanitari e delle relazioni istituzionali; Chiara Pizzuto, candidata alle regionali con il M5s, è impiegata in amministrazione; Claudio Santoro, autista, è l’uomo di fiducia del neoconsigliere regionale Tommaso Gioia che, nei giorni scorsi, si è schierato in difesa dell’Asl sostenendo appieno il percorso della proroga di sei mesi ai sensi dell’articolo 3 del disciplinare di gara.

Atto sul quale la Regione ha poi chiesto urgenti chiarimenti ritenendo che il direttore generale dell’Asl, Maurizio De Nuccio, «abbia adottato in maniera discutibile un provvedimento di tale rilevanza senza preventivamente notiziare il dipartimento, contravvenendo a quanto stabilito». Tuttavia, va registrato che il 27 giugno, con una nota di chiarimento, la Regione comunicava all’Asl che è «consentito prorogare i contratti per il servizio di assistenza domiciliare integrata fino alla data di approvazione del provvedimento regionale di definizione del fabbisogno e dell’autorizzazione all’accreditamento». Inoltre, due giorni dopo la riunione del 19 novembre, l’Asl ha provveduto a inviare al dipartimento Salute il rendiconto economico 2023 della San Bernardo (relativo all’Adi), certificato dalla società Ernst & Young.

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