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Brindisi, una nuova «casa» per i migranti: in 60 saranno trasferiti a Restinco

 
Brindisi, una nuova «casa» per i migranti: in 60 saranno trasferiti a Restinco

Addio al dormitorio di via provinciale San Vito. Ma restano i dubbi sul destino del capannone e sul finanziamento: la struttura di via Provinciale San Vito è attualmente un cantiere

Martedì 18 Febbraio 2025, 12:52

I sessanta migranti ospitati attualmente nel capannone di via Provinciale San Vito (anche se oggi si adattano in una tendopoli nel piazzale esterno) saranno trasferiti in località Restinco, fuori dalla città, in un immobile confiscato alla mafia.

Una vera e propria «rivoluzione», quella annunciata ieri mattina dall’assessore al sociale, Ercole Saponaro, ai membri della prima commissione consiliare, riunita per accogliere le comunicazioni dell’esponente di giunta. Una decisione che sarà gestita dagli uffici comunali di concerto con i ministeri competenti. Bisognerà gestire il flusso logistico, i collegamenti con il resto della città, i servizi collaterali. Una scelta che consentirà un alloggio degno di tal nome e condizioni di vita più dignitose a questa fetta di popolazione censita e che lavora prevalentemente nel settore agricolo.

Ma restano degli interrogativi. La struttura di via Provinciale San Vito è infatti attualmente un cantiere: il governo aveva stanziato ben 1,5 milioni di euro per la definitiva riqualificazione in “casa di comunità” ma i lavori non sono ancora iniziati. E quindi, bisognerà capire cosa ne sarà del finanziamento e dello stesso immobile.

Per questo, lo spostamento dei migranti (per la stragrande maggioranza provenienti dall’Africa) sarebbe provvisorio, in attesa di capire il da farsi: «Di fatto i lavori erano fermi e dovevamo trovare la disponibilità di una struttura per accogliere tutte le persone che adesso si trovano in via provinciale San Vito - afferma l’assessore Saponaro - e vogliamo essere veloci sul bando».

Il progetto della Casa delle comunità nacque su impulso dell’ex sindaco Riccardo Rossi, che riuscì a ottenere fondi governativi ad hoc, che ora potrebbero essere ricontrattati. Presto, quindi, ci sarà un confronto tra Comune di Brindisi e Ministero dell’Interno, ma si lavora già per trovare degli usi alternativi a quel maxi capannone che in passato ha ospitato anche duecento persone, con notevoli problemi di gestione delle risorse e di ordine pubblico.

La prossima settimana ci sarà un aggiornamento della commissione, legato al progetto della Casa delle comunità: «Avendo un finanziamento in corso - continua Saponaro - dovevamo comunicare una struttura dove poter ospitare queste persone, stiamo definendo gli ultimi atti e poi partiremo con la gara per il restauro dell’immobile e il via al trasferimento. Confermo che quella zona sarà liberata dopo tanti anni».

Il consigliere Pasquale Luperti commenta positivamente la decisione: «Il degrado di quella zona era sotto gli occhi di tutti, e non era dignitoso per nessuno. Ma non si può prescindere dal capire cosa sarà dell’attuale struttura di via Provinciale San Vito».

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