Sabato 06 Settembre 2025 | 21:03

Brindisi, fiumi di droga per la movida: ecco il tariffario dello sballo

 
Stefania De Cristofaro

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Stefania De Cristofaro

Brindisi, fiumi di droga per la movida: ecco il tariffario dello sballo

Le modalità dello spaccio nel centro cittadino dopo i quattro arresti: il «ventino» per la cocaina e dieci euro per un grammo di hashish. E per le cessioni una stretta di mano

Domenica 09 Febbraio 2025, 14:18

14:20

BRINDISI - Il «ventino» per la cocaina e dieci euro per un grammo di hashish: per le cessioni bastava una stretta di mano nel caso di una dose oppure l’escamotage del tovagliolo di carta di colore nero, messo per terra e raccolto all’occasione, nel caso in cui la richiesta fosse più di una dose. Il tariffario della vendita al dettaglio e le modalità di consegna della droga, nei luoghi della movida brindisina, nella zona compresa tra il Nuovo teatro Verdi e piazza della Vittoria, sono emersi dal puzzle ricostruito dagli agenti della Squadra mobile di Brindisi, partendo dalle immagini registrate da undici telecamere nascoste e dall’ascolto di una serie di intercettazioni, tra ambientali e telefoniche, compresi i messaggi scambiati su WhatsApp.

I retroscena sono contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari eseguita dai poliziotti, diretti dal vicequestore Giorgio Grasso, nei confronti di quattro brindisini: Fabio De Luca, 42 anni, nato a Mesagne, ma residente a Brindisi; Teodoro detto Rino Fischetto, 45, nato e residente a Brindisi, per i quali il gip aveva chiesto il carcere; e Massimiliano Cavalera, 44, e Antonio Giglio, 53, entrambi nati e residenti a Brindisi.

Tutti e quattro sono indagati per “detenzione di sostanze stupefacenti ai fini dello spaccio”, stando a quanto contestato nell’ordinanza firmata dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Brindisi, Nicola Lariccia, su richiesta del pubblico ministero Pierpaolo Montinaro. Dalle indagini è emerso che “approfittando della presenza di numerosi avventori dei locali presenti nel centro cittadino”, avrebbero ceduto “dosi singole già confezionate di cocaina, del peso lordo di circa 0,2 grammi a venti euro”, il cosidetto ventino, e dosi di “hashish del peso di quasi un grammo a dieci euro”.

Il periodo di osservazione è iniziato a febbraio 2024, dopo l’aggressione ai danni di un ragazzo, ed è andata avanti sino a fine luglio, mostrando un’attività di cessione pressocché quotidiana, con eccezione del giorno di chiusura di un locale, nel quale i quattro sono stati ripresi dalle telecamere. E con punte durante il fine settimana.

Le consegne di droga sarebbero state eseguite nella maggior parte dei casi da De Luca, definito come “il regista e il primo attore” delle condotte contestate. Gli altri tre, svolgevano un “ruolo attivo di supporto, dando appuntamenti notturni dopo brevi contatti telefonici, raccogliendo le ordinazioni”, nel caso dell’assenza momentanea di De Luca, al quale si accompagnavano al momento della consegna.

Per il gip, le dichiarazioni rese dagli indagati, difesi dagli avvocati Giuseppe Guastella e Gianvito Lillo, durante gli interrogatori di garanzia, “non hanno offerto elementi idonei a inficiare” il quadro indiziario. De Luca ha ammesso tutti i fatti contestati, attribuendo agli altri un ruolo secondario. Fischetto ha fatto parziali ammissioni, escludendo di aver ricevuto denaro in cambio della droga. Giglio, già arrestato nella notte fra il 18 e il 19 luglio 2024, assieme a De Luca in flagranza di reato, ha ammesso poco, limitandosi ad affermare che qualche volta, alcuni gli consegnavano denaro per De Luca, escludendo di averlo aiutato nello spaccio. Inverosimili, secondo il gip, sono apparse le dichiarazioni di Cavalera, il quale ha solo ammesso le frequentazioni nei locali con gli altri indagati.

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