Sabato 06 Settembre 2025 | 18:39

Mesagne, l'omicidio Margherito e la confessione di Sardella: «Volevo uccidere mia cognata e il compagno»

 
stefania de cristofaro

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stefania de cristofaro

A Mesagne l'omicidio Margherito e la confessione di Sardella: «Volevo uccidere mia cognata e il compagno»

I proiettili erano indirizzati alla vittima, Irene Margherito e al nuovo compagno della donna. L’omicida era sposato con la sorella della Margherito e cognato della donna

Martedì 04 Giugno 2024, 13:38

14:03

Dopo aver ammesso di aver sparato, ha aggiunto di aver ucciso la cognata e di voler fare lo stesso con il nuovo compagno della donna. Voleva ammazzare anche lui. La confessione di Adamo Sardella, 55 anni, ristretto nel carcere di Brindisi dal 26 maggio scorso per l’omicidio della cognata Irene Margherito e per il tentato omicidio del nuovo compagno della donna, un 54enne di Mesagne, è riportata nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla giudice per le indagini preliminari del tribunale di Brindisi, Stefania De Angelis, su richiesta dalla pm Paola Palumbo.

La gip ha ricordato le dichiarazioni dell’indagato, difeso dall’avvocato Vito Epifani, per spiegare le ragioni poste alla base del provvedimento cautelare, relative sia ai gravi indizi di colpevolezza che alle esigenze cautelari, così come evidenziato dalla pm titolare del fascicolo che ha contestato l’aggravante dei futili motivi. L’azione di fuoco si inserisce in un vortice di attriti interno alla famiglia in cui due fratelli avevano sposato due sorelle. Irene Margherito aveva sposato il fratello di Sardella, era rimasta vedova nel 2011 e solo di recente aveva iniziato una relazione. La donna era anche la sorella della moglie di Sardella. Stando a quanto emerso dalle dichiarazioni raccolte dagli agenti del commissariato di Mesagne e della squadra mobile di Brindisi, i litigi andavano avanti da diversi anni e sarebbero diventati più accesi di recente. Secondo la ricostruzione contenuta nell’ordinanza,

Il punto da chiarire adesso è per quale motivo Sardella si sia presentato armato. Aveva intenzione di uccidere? Con la pistola semiautomatica di fabbricazione spagnola, di provenienza illecita, calibro 7,65 ha fatto fuoco subito dopo essere arrivato ci sarebbe stato un diverbio in cui sarebbe stato coinvolto il figlio della donna. puntando all’auto a bordo della quale c’erano Irene Margherito e il 54enne di Mesagne. Con quell’arma, Sardella voleva uccidere anche l’uomo: le immagini delle telecamere della zona mostrano il momento in cui si allunga nell’abitacolo per sparare, dopo che il primo colpo ha raggiunto alla testa la cognata, provocando lesioni gravissime che ne hanno causato la morte la sera successiva, nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Perrino.

Ad essere armato era anche il compagno della donna, arrivato con una katana: nel tentativo di bloccare Sardella, lo ha colpito con il fodero. Non aveva armi il figlio della 47enne, che guidava l’auto di Sardella.

Le indagini, quindi, proseguono per verificare se ci sia stata o meno anche l’aggravante della premeditazione. E su questo fronte, saranno utili le chat su WhatsApp, compresi i messaggi audio, così come i post sui social. Ma bisognerà aspettare gli esiti della perizia sui telefonini. L’incarico sarà conferito a giorni.

Quanto all’arma, è da capire in che modo Sardella ne abbia avuto la disponibilità. Sarà disposta la perizia per verificare se sia stata usata in precedenza. Ed eventualmente in quale circostanza.

Atteso anche il conferimento dell’incarico al medico legale per l’autopsia, a conclusione della quale, la pm rilascerà il nullaosta per il funerale di Irene Margherito.

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