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Donna uccisa dopo lite in famiglia nel Brindisino, donati gli organi

 
Redazione online

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Brindisi, si appropriava di garze e altro: indagato un medico

Dg Asl Brindisi esprime riconoscenza e vicinanza alla famiglia

Martedì 28 Maggio 2024, 21:25

BRINDISI - - Si sono concluse pochi minuti fa le attività di prelievo degli organi della 47enne Irene Margherito morta ieri all’ospedale Perrino di Brindisi dopo essere stata colpita alla testa da un proiettile sparato da suo cognato, il 55enne di Brindisi Adamo Sardella, al culmine di una lite avvenuta domenica a Mesagne. Le attività sono cominciate nel primo pomeriggio di oggi e sono state eseguite dall’équipe di Chirurgia generale e Cardiochirurgia del Policlinico di Bari che hanno lavorato insieme a quella di Urologia di Brindisi e al team di Anestesia e Rianimazione e del blocco operatorio dell’ospedale.

La donna, spiegano dall’Asl Brindisi, «aveva formalmente espresso in vita la volontà di donare i suoi organi e i familiari hanno rispettato la sua decisione senza esitazione». Con quello di oggi si tratta del secondo prelievo multiorgano dell’anno.
«Le lunghe e complesse operazioni - prosegue la nota - sono terminate nella serata con il coordinamento della dottoressa Ada Patrizio, responsabile aziendale delle attività di prelievo, insieme alla dottoressa Ontina Logreco e al dottor Massimo Calò, direttore del reparto di Anestesia e Rianimazione. Grazie alla volontà della donna e dei familiari verrà salvata la vita di più persone che erano in attesa di trapianto».

Il direttore generale dell’Asl Brindisi, Maurizio De Nuccio, esprime «riconoscenza e vicinanza alla famiglia a nome di tutta la Asl Brindisi» evidenziando che «senza la generosità dei singoli l’intero e complesso sistema dei trapianti non può funzionare. Irene lo aveva compreso bene esprimendo in vita la sua scelta consapevole». 

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