La maggioranza diserta la commissione consiliare Ambiente sull’ampliamento della discarica Formica, scatenando le proteste delle opposizioni, che volevano conoscere l’esito della conferenza dei servizi decisoria svoltasi lunedì scorso. La società Formica Ambiente vuole realizzare nuovi spazi per accogliere due milioni di tonnellate di rifiuti speciali non pericolosi. Di questa richiesta e delle conferenze dei servizi tenutesi fino ad ora, l’amministrazione non aveva dato notizia. L’argomento è salito agli onori della cronaca grazie a un’interrogazione del consigliere Riccardo Rossi, che ha così consentito che si parlasse della questione in consiglio comunale. «È gravissimo - ha affermato in commissione il capogruppo del M5s, Roberto Fusco - che questo tema non sia mai stato portato in questi mesi né in commissione né in consiglio. Accadono cose incredibili. È pazzesco che si realizzi una discarica senza che il Comune si esprima». A tal proposito, il consigliere Lino Luperti ha rilevato che, «così come per la vicenda Edison, in cui è stato dichiarato nullo il parere del Comune perché non contenuto in una delibera del consiglio comunale, in egual misura deve essere considerato nullo il parere sull’ampliamento della discarica, anche perché in questo caso il parere non è stato fornito nemmeno tramite delibera di giunta».
Anche per Rossi non è convenzionale l’atteggiamento dell’ente: «È vero che il Provvedimento autorizzatorio unico regionale funge da variante urbanistica, ma se il consiglio comunale avesse bocciato l’ipotesi di variante, in conferenza dei servizi sarebbero stati costretti a inserire una dettagliata motivazione nel Paur per superare quel parere negativo». Rossi nutre dubbi anche sulla pubblica utilità dell’intervento: «Qual è la pubblica utilità di una discarica di rifiuti speciali non pericolosi che non incide sulla gestione dei rifiuti urbani e neppure sul costo della Tari?». L’ex sindaco ha aggiunto un ulteriore elemento di riflessione, ovvero che «nel verbale della conferenza dei servizi del 6 marzo, la Provincia di Brindisi ha espresso parere negativo». La Regione, invece, avrebbe chiesto la disponibilità di spazi per il conferimento di 600mila tonnellate di rifiuti provenienti da altri Comuni pugliesi.
I lavori della commissione sono stati condotti da Roberto Quarta, sfiduciato nelle scorse ore da otto consiglieri di maggioranza. Il rappresentante di FdI ha colto l’occasione per lanciare stoccate ai colleghi del centrodestra: «Cercarono di spodestarmi dal mio ruolo di presidente della commissione Ambiente già in occasione della vicenda Edison. Si fanno venire i mal di pancia ogni volta che si tocca qualche tema particolare. Mi duole constatare che la maggioranza si trinceri strumentalmente dietro questi contrasti per non dire chiaramente ai cittadini come la pensa sugli argomenti più scottanti». Il sindaco Pino Marchionna, comunque, in consiglio comunale ha palesemente espresso il suo favore verso l’ampliamento della discarica: «Siamo in emergenza rispetto allo smaltimento dei rifiuti. Pertanto, al dirigente Fabio Lacinio ho dato l’indirizzo di dichiarare la nostra disponibilità ad ampliare la discarica e di esigere una royalty di due euro per tonnellata di rifiuti, che porterà fiato alle casse comunali». Una cifra ritenuta insufficiente dal capogruppo del Pd, Francesco Cannalire: «Parliamo di un investimento con un volume di affari di 310 milioni di euro e il Comune in venti anni si accontenta di incassare solo 4 milioni di euro. Su quali basi è stato deciso il quantum della royalty? Dobbiamo fare un favore al privato?».
Va ricordato, inoltre, che l’area dove sorge la discarica è abitata da cittadini che in passato hanno protestato per criticità ambientali emerse. Su questo aspetto, Fusco ha ricordato che «la discarica di Formica ha prodotto problemi alla falda acquifera e scatenato le proteste dei residenti della zona».