Sabato 06 Settembre 2025 | 06:00

Erchie, chiesto processo per ex sindaco Nicolì con ex componenti della Giunta e il sociologo Palmisano

 
Stefania De Cristofaro

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Stefania De Cristofaro

Arresto sindaco Erchie, quanta omertà fra i dipendenti comunali

Per Pasquale Nicolì confermate concussione, abuso d’ufficio, falsità ideologica, induzione a dare e atti persecutori nei confronti di un ex funzionario comunale

Giovedì 07 Marzo 2024, 20:26

20:28

ERCHIE - Chiusa l’inchiesta sul Comune di Erchie, la Procura ha confermato le accuse e ha chiesto il processo per otto persone, dall’ex sindaco Pasquale Nicolì, a tutti gli ex componenti della Giunta, al fondatore del festival Legalitria, il sociologo Leonardo Palmisano. L’udienza preliminare si svolgerà il prossimo 16 aprile.
Nei confronti di Nicolì, rimesso in libertà sei giorni fa, dopo che sono diventate efficaci le dimissioni da primo cittadino, i sostituti procuratori Giovani Marino e Pierpaolo Montinaro hanno confermato quanto contestato nella richiesta di custodia cautelare: concussione, abuso d’ufficio, falsità ideologica, induzione a dare e atti persecutori nei confronti di un ex funzionario comunale.
Restano l’abuso d’ufficio e la falsità materiale nei confronti di tutti i componenti dell’esecutivo, l’ex vice sindaco Giuseppe Polito, e gli ex assessori Vito Oronzo Bernardi, Pamela Melechì e Lina Ferrara. Le contestazioni si riferiscono alla delibera con cui, il 19 febbraio 2021, venne revocato l’incarico al dirigente responsabile dell’area Servizi alla Città. Tutti, così come Nicolì, hanno rivendicato la correttezza dell’operato svolto al Comune. Nei confronti di Bernardi, che resta ai domiciliari, i pm hanno confermato anche la violenza sessuale ai danni di una ragazza del Servizio civile.

Palmisano è accusato di concorso anomalo in concussione. Secondo l’accusa, il sindaco Pasquale Nicolì e l’assessore ai Servizi sociali, Pamela Melechì, entrambi dimissionari, avrebbero costretto “mediante minacce implicite di demansionamenti o atti vessatori” il segretario comunale a “dare indebitamente alla cooperativa Radici Future, legalmente rappresentata da Leonardo Palmisano” una utilità costituita dalla “gestione della biblioteca” del Comune attraverso “l’affidamento diretto”, a fronte di 12.289, 28 euro, “oltre a quello derivante dal ritorno di immagine” relativo alla stessa gestione. Imputati, infine, Cosimo De Stradis, dipendente della coop che si aggiudicò la pulizia degli immobili comunali, e Ciro Ciriaco Pasquale ex responsabile dell’area tecnico amministrativa del Municipio.

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