BRINDISI - Approda in commissione consiliare Ambiente il nuovo Regolamento di igiene urbana, del quale la città è sprovvista. Il testo, prima di approdare in consiglio comunale, dovrà passare dalla commissione Statuto e Regolamento. Per anni si è andati avanti sulla scorta di un’ordinanza sindacale del 2014, con la quale venivano disciplinate le modalità di conferimento e raccolta dei rifiuti e le sanzioni per i trasgressori (da 25 a 500 euro).
Ordinanza che oramai da tempo è considerata decaduta dall’ufficio Ambiente. Gli agenti di polizia locale, infatti, per il conferimento indiscriminato di rifiuti si rifanno alle sanzioni amministrative contenute nell’art. 15 del Codice della strada. La norma prevede una sanzione amministrativa da 26 a 102 euro per chi viola il divieto di «depositare rifiuti o materie di qualsiasi specie, insudiciare e imbrattare comunque la strada e le sue pertinenze». Mentre prevede una sanzione da 216 a 866 euro per chi viola il divieto di «insozzare la strada o le sue pertinenze gettando rifiuti o oggetti dai veicoli in sosta o in movimento». In verità, dal report fornito dalla polizia locale per il 2023 si evince che le pratiche trattate nel servizio ecologia-ambiente sono 375, con sole 20 sanzioni comminate a tematica ecologica.
Numeri condizionati dall’impossibilità di dedicare un numero sufficiente di unità al contrasto del conferimento indiscriminato di rifiuti, essendo composta la pianta organica da soli 65 agenti. Più volte il comandante Antonio Orefice ha spiegato che non è possibile destinare più di due-tre unità agli appostamenti utili a stanare gli incivili. Uno sforzo che ha storicamente prodotto una-due multe di media a settimana. E a niente servono le fototrappole, che possono inchiodare - attraverso la lettura della targa - chi conferisce in auto mentre sono inutilizzabili per il riconoscimento di chi abbandona i rifiuti a piedi. Fattispecie quest’ultima che riguarda la gran parte dei conferimenti indiscriminati effettuati nel centro urbano.
Le difficoltà incontrate nel fronteggiare questo fenomeno si riverberano sulla percentuale di differenziata, nel mese di novembre (ultimo dato disponibile) ferma al 39,5 per cento.
Ecco allora che l’assunzione di nuovi vigili, l’intensificazione dell’attività di contrasto all’evasione Tari (nel 2023 sono stati notificati accertamenti per oltre 7 milioni di euro) e il nuovo Regolamento di igiene urbana diventano decisivi per il miglioramento del decoro urbano e per l’innalzamento della percentuale di raccolta differenziata.
Con il nuovo regolamento, al quale sta lavorando intensamente il presidente della commissione Ambiente, Roberto Quarta, verranno dettagliate puntualmente le sanzioni per le varie violazioni. Nella bozza del testo - ancora in discussione in commissione - viene previsto, ad esempio, che il «conferimento di rifiuti urbani indifferenziati, senza la prevista separazione tra le varie frazioni destinate al recupero e allo smaltimento, nei sacchi e contenitori della raccolta differenziata» può costare dai 25 ai 500 euro. E ancora: per la «mancata osservanza delle modalità e dei tempi stabiliti per l’esposizione dei sacchi e dei contenitori dedicati alla raccolta differenziata domiciliare esternalizzata» e per la «mancata rimozione delle deiezioni degli animali domestici sul suolo pubblico» saranno comminate sanzioni da 50 a 300 euro.
Per il «conferimento nei contenitori della raccolta differenziata e nei cestini porta rifiuti stradali» di rifiuti non consenti, la sanzione prevista è dai 25 ai 150 euro. Per «l’insudiciamento e imbrattamento da rifiuti urbani del suolo pubblico a seguito della mancata utilizzazione degli appositi contenitori e/o cestini stradali», invece, la multa è minima: dai 25 ai 50 euro. Queste sono solo alcune delle tante fattispecie inserite nella bozza, che contempla anche multe salate per le violazioni compiute nel centro di raccolta comunale, con l’abbandono di rifiuti all’esterno o all’interno del centro che può costare dai 100 ai 1.000 euro.