Mercoledì 05 Novembre 2025 | 16:48

Brindisi, in 14 a giudizio per truffa all’Inps. L’accusa della Procura: braccianti falsi I NOMI

Brindisi, in 14 a giudizio per truffa all’Inps. L’accusa della Procura: braccianti falsi I NOMI

 
fabiana agnello

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fabiana agnello

Brindisi, in 14 a giudizio per truffa all’Inps. L’accusa della Procura: braccianti falsi I NOMI

Tutto ruoterebbe intorno a Francesco Fontò, 80enne titolare di una impresa agricola. Azienda nella quale, secondo il pm, non avrebbero mai lavorato i 13 sedicenti braccianti agricoli

Mercoledì 05 Novembre 2025, 14:29

Un presunto giro di falsi braccianti per ottenere indebitamente contribuiti pubblici, anche e soprattutto nel periodo del Covid. Per questa accusa, 14 persone sono state rinviate a giudizio per truffa aggravata ai danni dello Stato.

Si tratta di Francesco Fontò, 80 anni, Sabrina Bonifacio, 58, Gianluca Guerra, 41 anni, Maria Concetta Romano, 67 anni, Davide Schena, 52 anni, Sebastiano Schena, 56, Filippa Bruno, 67 anni, Gerarda Esposito, 45 anni, Filomena Lamarina, 56 anni, Fabiana Cervellera, 34 anni, Giovanna Miglietta, 68 anni, Cosimo Chirulli, 62 anni, difesi dall’avvocato Crocifisso Marcello Salamina. E ancora Valentina Cerasino, 35 anni, assistita dall’avvocato Vincenzo Lanzillotti, e Maria Pugliese, 49 anni, difesa dall’avvocato Danilo Di Serio.

Secondo la ricostruzione del pm Luca Miceli che ha coordinato l’attività degli ispettori dell’Inps, i fatti si sarebbero verificati tra il 2018 e il 2022 a Brindisi.

Tutto ruoterebbe intorno a Francesco Fontò, 80enne titolare di una impresa individuale - con sede legale a Brindisi - esercente l’attività agricola di colture vitivinicole, olivicole e fruttifere. Azienda nella quale, secondo l’impianto accusatorio del pubblico ministero, non avrebbero mai lavorato i 13 sedicenti braccianti agricoli.

In totale, il presunto raggiro ai danni dell’Istituto di previdenza ammonterebbe a 142.009,46 euro.

L’accusa per tutti è di truffa aggravata ai danni dello Stato. L’assunzione di braccianti avrebbe fruttato l’erogazione di contributi previdenziali, ma anche di indennità varie. Disoccupazione, maternità, congedo parentale, malattia, nonché benefici straordinari previsti nel periodo della pandemia da Covid-19 e del lockdown.

Tutte indennità che i presunti finti braccianti avrebbero percepito tra gli anni 2018 e 2022. Contributi ottenuti indebitamente, secondo l’accusa, perché erogati dall’Inps sulla base di un rapporto di lavoro subordinato in agricoltura che, secondo il pubblico ministero, sarebbe soltanto apparente.

Ora i 14 indagati sono chiamati a difendersi dalle accuse dimostrando la loro innocenza in un’aula di tribunale.

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