Sabato 06 Settembre 2025 | 08:19

Arresto sindaco e assessore Erchie, la versione di Nicolì: «Da me nessuna minaccia»

 
Stefania De Cristofaro

Reporter:

Stefania De Cristofaro

Arresto sindaco e assessore Erchie, la versione di Nicolì «Da me nessuna minaccia»

Il primo cittadino: «Volevo efficienza». Anche gli assessori si difendono

Sabato 13 Gennaio 2024, 13:32

ERCHIE - «Nessun diktat o gestione personale del Comune: quello che ho fatto, è stato dettato solo dalla volontà di superare la situazione di inerzia trovata in alcuni uffici e assicurare efficienza ed efficacia alla macchina amministrativa». Il sindaco di Erchie, Pasquale Nicolì, ha affrontato l’interrogatorio di garanzia nella mattinata di ieri e al gip Barbara Nestore che lo ha posto ai domiciliari dal 9 gennaio scorso, a fronte della richiesta di custodia in carcere avanzata dal procuratore aggiunto Antonio Negro e dei sostituti Giovanni Marino e Pierpaolo Montinaro, ha consegnato la sua versione dei fatti. Nicolì ha parlato quasi due ore per respingere le accuse di concussione, abuso d’ufficio, falsità ideologica, induzione a dare e atti persecutori nei confronti di un ex funzionario comunale. Il suo difensore, Egidio Albanese, nelle prossime ore valuterà se presentare istanza allo stesso gip o ricorrere al tribunale del Riesame per chiedere l’annullamento della misura cautelare.

Hanno respinto le accuse anche gli altri due assessori indagati: Vito Oronzo Bernardi, finito ai domiciliari e accusato anche di un episodio di violenza sessuale ai danni di una ragazza di 21 anni che prestava servizio civile negli uffici comunali, e Pamela Melechì, titolare della delega ai Servizi sociali, sottoposta a divieto di dimora. Nel corso dell’interrogatorio reso da Bernardi, difeso dall’avvocato Francesco De Rinaldis, è emerso che l’indagato ha firmato le dimissioni da assessore, funzione da cui è stato sospeso dal prefetto, Michela La Iacona, così come il sindaco, lo stesso giorno in cui i carabinieri hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare. Melechì, assistita dagli avvocati Cosimo Lodeserto e Gesualdo De Rinaldis, ha chiarito alcune procedure amministrative per superare una situazione di ostruzionismo. Anche in questo caso i penalisti valuteranno se ricorrere al Riesame o presentare istanza direttamente al gip.

Secondo il giudice per le indagini preliminari, tenuto conto della «diversità dei ruoli e delle funzioni» di chi ha presentato denuncia, tra i quali «figurano dipendenti e dirigenti del Comune, così come cittadini, consente di escludere che il sindaco e i suoi più fidati collaboratori siano stati oggetto di un complotto volto a delegittimare l’operato per fini politici».

La ricostruzione dei fatti riferita dagli autori della denuncia - ha sottolineato il giudice - ha «trovato graniti riscontri nelle dichiarazioni di persone terze, informate dei fatti, nell’acquisizione di documentazione e negli esiti dell’attività tecnica». Di conseguenza, per il gip «non esistono dubbi in ordine alla materialità dei fatti oggetto di incolpazione provvisoria», proposta dalla procura di Brindisi.

Quanto al sindaco e alle «minacce finalizzate a ottenere dai dirigenti del Comune di Erchie che non intralciassero i suoi piani, pur se illeciti», nell’ordinanza di custodia cautelare il giudice ha riportato anche la vicenda di un’associazione e del contributo di 2.500 euro per le attività del carnevale nel 2020. Stando a quanto emerso dalle indagini, il primo cittadino «travalicando le proprie funzioni, ingerendosi nella sfera di competenze attribuite alla dirigenza e non alla politica, riuscì a incidere con esito positivo sulla sfera di autonomia gestionale della dirigente del II settore dell’Ente, quello ai Servizi sociali, a cui spettava la liquidazione dopo aver visionato la documentazione». Secondo la dirigente, il contributo non poteva essere liquidato perché mancavano le fatture. Nicolì avrebbe «sfruttato il proprio ruolo e rivolto una minaccia dalla effettiva capacità intimidatoria» in una «telefonata alla dirigente» il 20 settembre 2020.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)