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Incidente industriale a Brindisi: il «silenzio» di Versalis

 
Antonio Portolano

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Antonio Portolano

Incidente industriale a Brindisi: il «silenzio» di Versalis

Il sindaco: «Ancora nessuna risposta dopo il sollecito»

Mercoledì 15 Novembre 2023, 10:54

«Bocche cucite». A distanza di 24 ore dall’esplosione a cui è seguito l’incendio dell’impianto «Pe 1-2» di Versalis, attorno alle 11 di lunedì, non c’è ancora una versione ufficiale sulle cause o la dinamica dell’incidente industriale fornito dalla della chimica. Nemmeno il sindaco Giuseppe Marchionna ha ancora ricevuto risposte. «È già partita la richiesta ufficiale di una relazione compiuta sui fatti - ha spiegato il sindaco alla Gazzetta - che ancora non è pervenuta. E sto provvedendo a sollecitarla telefonicamente». Spiegazioni sono state richieste anche dai sindacati di categoria Filctem Cgil, Uiltec Uil e Femca Cisl, che oggi dovrebbero incontrare i vertici del petrolchimico per fare un punto della situazione. Gli approfondimenti sono in corso. E procederebbero su due filoni differenti. Il primo è quello che sicuramente finirà sul tavolo della Procura della Repubblica dal momento che lunedì si è mosso anche il nucleo Polizia Giudiziaria dei vigili del fuoco per attività di indagine ed è stata allertata l’Area V (Protezione Civile, Difesa Civile e Soccorso Pubblico) della Prefettura. Il secondo è quello di una indagine interna per spiegare i contorni dell’accaduto.

L’ipotesi al momento al vaglio sembrerebbe essere quella legata al cedimento di una condotta di etilene. La fuga dell’idrocarburo (un gas incolore estremamente infiammabile) avrebbe dato luogo all’esplosione seguita dall’incendio visibile a chilometri di distanza che ha creato il panico in città. L’impianto sebbene non rappresenti il «cuore» della produzione è comunque molto importante nelle attività del petrolchimico. Serve infatti come impianto di processo a preparare l'etilene che va inserita nel cracking. A seguito dell’incidente il petrolchimico è andato in blocco con le conseguenti sfiammate delle torce che hanno consentito il mantenimento della sicurezza.

L’incidente ha provocato tutta una serie di reazioni. «Senza voler strumentalizzare nulla, chiediamo al Prefetto e al Sindaco di pretendere dalla Versalis cosa realmente sia accaduto e ciò venga portato alla pubblica conoscenza, quanto prodotto è stato bruciato, cosa è stato emesso in atmosfera e cosa l’Arpa abbia registrato oltre a far conoscere ai cittadini quali sono per il futuro le azioni che si intendono prendere, soprattutto in termini di sicurezza, per non far vivere la città nella paura. Chiediamo anche che Versalis si adegui alle prescrizioni di Ispra che ha intimato all’azienda di dotarsi di una rete di monitoraggio», chiedono le associazioni ambientaliste.

«L’esplosione, per fortuna senza conseguenze per le persone, avvenuta nell’impianto Eni-Versalis, ripropone prepotentemente la questione della sicurezza ambientale per la nostra città e ci sovviene proprio in questo caso, che il nuovo piano di protezione civile, evidenzia che eventuali incidenti nel petrolchimico potrebbero produrre effetti fino all’area di Costa Morena est» critica il MOvimento Cinquestelle.

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