OSTUNI - La definizione di 3.000 procedimenti di condono edilizio pendenti presso il settore Urbanistica, Edilizia, Suap del Comune, è stata decisa da parte dell’Amministrazione comunale col sindaco Angelo Pomes e l’assessore al ramo Francesca Pace.
Da una ricognizione generale è emerso che sono giacenti presso l’«Ufficio condono» numerose pratiche di condono edilizio, presentate ai sensi delle leggi n. 47/1985 (primo condono), n. 724/94 (condono bis) e n. 326/03 (condono ter), il cui procedimento non risulta ancora concluso con il rilascio del titolo edilizio in sanatoria o dell’atto diniego.
Risultano attualmente in fase di definizione tremila pratiche di condono edilizio, relative alle tre leggi di sanatoria mentre la ricognizione ha evidenziato che numerose pratiche risultano non idoneamente classificate e che, pertanto, risulta necessario procedere ad un generale riordino dell’archivio, per quanto possibile, in armonia con il generale principio della digitalizzazione dei procedimenti amministrativi dettato dal D.lgs. n. 82/2005.
Con l’atto di Giunta n. 141 del 20 ottobre scorso, dunque, si sono date disposizioni al dirigente del settore Urbanistica, edilizia, Suap, ing. Leonardo Scatigna, «di procedere all’adozione di tutti gli atti e gli adempimenti di competenza necessari affinché si giunga in tempi ragionevoli alla definizione dei procedimenti di condono edilizio ancora pendenti, attraverso: la predisposizione di uno specifico progetto finalizzato ad incentivare l’attività istruttoria connessa al rilascio delle concessioni in sanatoria, da svolgersi esclusivamente oltre l’ordinario orario di lavoro, coinvolgendo il personale interno in possesso di specifiche competenze tecniche, giuridiche e amministrative in campo urbanistico ed edilizio, disponibile a partecipare al progetto; la proposta di uno specifico atto di regolamentazione volto a disciplinare le modalità di svolgimento del progetto e i criteri di ripartizione del trattamento incentivante al personale; l’attivazione di tutte le connesse procedure necessarie a dare esecuzione all’indirizzo espresso con la presente deliberazione, compresa l’opportuna informazione e discussione con le Organizzazioni sindacali circa i criteri di distribuzione dei compensi incentivanti al personale contenuti nell’approvando regolamento, ai sensi della normativa di settore».
Il progetto verrà finanziato attraverso la costituzione di un fondo, comprensivo degli oneri riflessi e contributivi a carico dell’ente, finanziato mediante l’utilizzo del 10% delle somme incassate dal Comune a titolo di diritti di istruttoria e di oneri concessori e delle somme incassate come conguaglio dell’oblazione.
Negli anni passati al fine di smaltire le pratiche pendenti, si sono adottate diverse soluzioni rivelatesi in parte infruttuose per carenze organizzative e di identificazione di idonee soluzioni tecniche mentre ora, la positiva definizione delle istanze di condono edilizio, con conseguente introito nelle casse comunali delle somme dovute a titolo di diritti di segreteria, oneri concessori e di conguaglio dell’oblazione, è di fondamentale importanza per l’Ente locale con inevitabili ripercussioni sull’intera attività dell’Amministrazione comunale che ne avrebbe giovamento sia a livello generale di programmazione e pianificazione territoriale, che in termini di opportunità di investimento in opere di urbanizzazione di intere zone del territorio comunale.
All’interesse generale si aggiunge l’interesse del singolo cittadino per una definizione esplicita ed in tempi ragionevoli della propria istanza di condono, in omaggio al generale principio di certezza delle situazioni giuridiche che deve informare i rapporti con la pubblica amministrazione.
La definizione delle pratiche di condono rappresenta un presupposto essenziale per l’ordinata gestione del territorio e la repressione dell’abusivismo edilizio mentre è interesse dell’Amministrazione comunale arrivare in tempi ragionevoli alla definizione delle domande di condono, con modalità e misure organizzative adatte e conformi al generale principio di buon andamento che deve informare l’azione amministrativa.
Dal punto di vista operativo, vi è la difficoltà di ricorrere alla struttura interna durante l’ordinario orario di lavoro in quanto il personale in servizio, è già impegnato in un’ampia attività di istruttoria delle pratiche edilizie attuali e pregresse pendenti presso l’Ufficio oltre che nella definizione di tutti i procedimenti avviati a seguito di segnalazioni, denunce ed esposti inerenti accertati o presunti abusi edilizi sul vasto territorio comunale. La soluzione più efficace e meno onerosa per le casse comunali, è quella di affidare l’istruttoria al personale interno attraverso «progetti finalizzati da svolgere oltre l’orario di lavoro ordinario» e per questo sarà predisposto uno specifico progetto finalizzato ad incentivare l’attività istruttoria connessa al rilascio delle concessioni in sanatoria.