FASANO - Abusi sessuali su una bambina di cinque anni, approfittando delle visite della piccola a casa della nonna paterna. Ha solo 15 anni l'orco che per oltre quattro anni ha rubato l'infanzia ad una bambina. Lui, oggi ventenne, è stato arrestato per violenza sessuale pluriaggravata.
Il ragazzo, zio della piccola, è stato accompagnato in carcere dai carabinieri di Fasano che hanno eseguito l'ordinanza di custodia cautelare emessa da gip del Tribunale dei minorenni di Lecce su richiesta del procuratore per i minorenni Simona Filoni.
Tutto avrebbe avuto inizio nel 2018, quando la piccola aveva solo cinque anni. Anche lo zio era poco più di un adolescente. Il giovane - che viveva in casa con la madre - avrebbe approfittato dei momenti di assenza della donna per approcciare la sua preda. Carezze, baci, affettuosità che nel tempo sarebbero diventati veri e propri approcci sessuali, fino ad arrivare ad abusare completamente della bimba.
Un incubo durato quattro lunghi anni, e al quale la bambina non riusciva ad opporsi, forse per paura, o per vergogna. Ogni occasione era buona per abusare di lei, soprattutto nel fine settimana, quando la bambina dormiva in casa della nonna. La sera o la notte, lontano dagli occhi della donna, quando la piccola si ritirava in camera per dormire. Oppure in auto, quando lo zio, ormai maggiorenne, si offriva di accompagnare la sua vittima in casa di altri parenti.
Poi l'incubo è finito. La bambina, che ormai aveva nove anni, non ha più retto il peso di quello che nascondeva e ha confessato gli abusi subiti a una parente, che ha immediatamente avvisato la madre di quanto avrebbe subito la figlia.
La denuncia è stata immediata. La piccola è stata ascoltata e, con tutte le cautele del caso, anche con l'aiuto di una psicologa, la bambina ha confermato in maniera meticolosa l'orrore vissuto, fin nei minimi dettagli.
Le sue dichiarazioni, che con l'incidente probatorio hanno assunto il valore di prova, hanno accertato - secondo la procura - il suo raccapricciante vissuto. Una vera e propria escalation di aggressioni sessuali di cui la bambina ha detto di volersi liberare. Di «liberarsi di quella cosa agghiacciante che la riguardava», e che aveva taciuto anche per paura, perchè il suo carnefice l'avrebbe minacciata, intimandole di non dire niente a nessuno.
Ora il presunto violentatore è in cella. Dovrà rispondere dei reati contestati anche davanti al tribunale ordinario, per gli anni in cui era maggiorenne. Sarà ascoltato dal gip, dovrà raccontare la sua verità, fornire la sua versione dei fatti accaduti nella casa degli orrori.