BRINDISI - «Bici è bello». E se si può anche andarci a scuola, abbandonando le auto e riducendo traffico e ingorghi, implementando la mobilità sostenibile è anche meglio. Il 28 febbraio ci sarà il primo incontro con gli alunni delle quarte classi della scuola Carlo Collodi di Brindisi a cui seguiranno le classi terze e quinte. Il 15 marzo sarà invece la data di inizio per gli alunni della scuola San Giovanni Bosco.
C’è un importante progetto, che merita di essere sostenuto rivolto ai giovani, portato avanti nelle scuole dall’associazione Fiab Brindisi (Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta). L’associazione, presieduta da Michele D’Anna, che opera da un paio di anni nel territorio del Comune di Brindisi sta finalmente traguardando il progetto pensato prima che la pandemia arrivasse a stravolgere la vita di tutti e che oggi può «tornare a correre».
«Mobilità sostenibile significa muoversi con mezzi di trasporto in armonia con l’ambiente che ci circonda - spiega il presidente Fiab di Brindisi -, significa poter andare a scuola a piedi (Pedibus) e o in bicicletta (Bicibus), imparare a spostarsi in strada utilizzando mezzi di trasporto pubblico (scuolabus), riuscire a ipotizzare piste ciclabili per rendere la strada fruibile a tutti con beneficio dei bambini e dei grandi. I genitori possono lasciare che i figli vadano a scuola in sicurezza. In tal senso l’educazione alla mobilità sostenibile è un percorso formativo integrato che sviluppa nel giovane alunno/a valori e comportamenti positivi sulla strada, rendendolo più autonomo e in grado di affrontare e risolvere situazioni problematiche attraverso l’esercizio del pensiero critico e del pensiero creativo». E aggiunge: «La nostra idea di città al momento potrebbe sembrare visionaria ma Brindisi del futuro deve trovarsi pronta ai grandi cambiamenti che non sono solo quelli da affrontare per dare risposte ai tanti problemi dell’emergenza climatica».
L’attività di sensibilizzazione nelle scuole prevede tre incontri (due in classe e uno all’aperto). Il primo s’intitola «Sono la bici e mi presento» (Racconti e parole della bicicletta) prevede che i membri della Fiab portino a scuola una bicicletta da far vedere seguiti da una presentazione e dalla conoscenza dei bambini col loro coinvolgimento. A seguire una breve storia della bicicletta, la bicicletta dal punto di vista tecnico, i modelli di bicicletta attualmente esistenti e loro uso e infine poesie e libri sulla bicicletta. Il secondo incontro s’intitola «L’eco - galateo del ciclista» (le regole per distinguersi in sicurezza). Si parla delle norme del codice stradale in rapporto ai ciclisti ed ai pedoni. I bambini e i ragazzi in bici: alcuni consigli pratici. Segnali luminosi e manuali, la segnaletica orizzontale, la svolta. E si preparano gli studenti al terzo incontro da svolgere all’aperto nel cortile della scuola dal titolo: «Bici è bello» e prevede una dimostrazione pratica con biciclette dei bambini e non. Si articola in questo modo: Ci sarà un percorso realizzato nel cortile con l’uso di segnali stradali costruiti dai bambini. Per i bambini che non sanno andare in bici il percorso verrà provato a piedi al fine di tenere unite le buone pratiche di Pedibus e Bicibus. L’incontro si svolgerà alla presenza di più adulti, tra i quali la figura del vigile. Seguiranno dimostrazioni di officina e pulizia bici. Il corso si concluderà con la consegna a tutti i partecipanti di una patente del ciclista con foto e le regole di base da rispettare. In una città in cui il traffico e i parcheggi restano un problema serio, questo progetto merita attenzione per essere sviluppato e promuovere un salto culturale che farebbe bene a tutti.