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Brindisi sul podio dei comuni con l’importo Tari più elevato

Brindisi sul podio dei comuni con l’importo Tari più elevato

 
Pierluigi Potì

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Pierluigi Potì

Tari, a Brindisi tariffe tra le più alte d'Italia

Secondo un’indagine pubblicata su Quifinanza, i brindisini pagano 464 euro pro capite: peggio solo a Catania e Genova

Giovedì 26 Gennaio 2023, 13:30

BRINDISI - Che paghino una Tari esosa, i brindisini lo sanno perfettamente. Forse, però, non tutti sono a conoscenza del fatto che la tariffa applicata nei loro confronti dal Comune è addirittura tra le più alte d’Italia. Per la precisione, la terza in ordine di importo pro capite. Ad evidenziarlo - semmai ce ne fosse stato bisogno - è un’indagine pubblicata nei giorni scorsi su “Quifinanza” (l’affermato portale dedicato al mondo dell’economia e della finanza), elaborata grazie alla raccolta capillare dei dati svolta dalle associazioni di categoria su tutto il territorio nazionale (in particolare da Cittadinanzattiva che è una di quelle organizzazioni che svolge un monitoraggio costante nell’arco dei dodici mesi).

L’esito dell’indagine (riferita al 2022) ha reso possibile stilare una graduatoria dei comuni capoluogo di provincia dove la tassa sui rifiuti si paga di più. Nel dettaglio, al primo posto figura Catania che ha il non certo invidiabile primato di Tari più esosa: 594 euro pro capite, ovvero per ogni singolo cittadino. A seguire, Genova (480 euro), poi ecco Brindisi che rientra a pieno titolo nel podio con un importo pro capite di 464 euro. Per dare un’idea della abissale differenza che sussiste tra le città con le tariffe più alte e quelle con i costi più bassi, basti pensare che il capoluogo di provincia più virtuoso è Udine con “appena” 174 euro pro capite e che la media nazionale si attesta sui 314 euro.

Ogni brindisino, insomma, ha pagato (o pagherà entro fine mese) in media ben 464 euro di tassa sui rifiuti. Ma forse anche di più, laddove l’esito dell’indagine potrebbe non aver tenuto conto dell’incremento praticato dall’Amministrazione comunale in relazione alle ultime due rate, i cui importi sono stati rimodulati rispetto a quelli delle prime due e, per la maggior parte dei brindisini, sono aumentati (con la giustificazione che occorreva far fronte ai maggiori costi - tre milioni di euro in più - sostenuti per il conferimento dei rifiuti in discariche private), con la conseguenza che l’effettivo importo pro capite a Brindisi potrebbe anche essere superiore a quello stimato dall’indagine. In un caso o nell’altro, stiamo parlando di cifre comunque esorbitanti che, peraltro, non trovano corrispettivo in termini di servizio all’altezza delle aspettative, atteso che il territorio cittadino mostra molteplici immagini di degrado e incuria sotto forma di discariche a cielo aperto e che la raccolta differenziata (l’”arma” più efficace per contenere i costi legati allo smaltimento dell’indifferenziato) continua a non dare i riscontri in termini di percentuale che tutti si aspettano.

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