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Il pericolo corre sulla strada: nel Brindisino, tante arterie senza spartitraffico e al buio

 
Pierluigi Potì

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Pierluigi Potì

Il pericolo corre sulla strada: nel Brindisino, tante arterie senza spartitraffico e al buio

Ai margini alberi e muretti a secco. I rischi maggiori lungo le strade che da Ostuni vanno in comuni vicini

Giovedì 29 Dicembre 2022, 13:20

BRINDISI -Le ultime vittime (ben 3, tra cui un 18enne, un 20enne e un 32enne) risalgono a meno di due settimane fa e la tragedia ha avuto come teatro una delle tante strade provinciali - quella che collega il capoluogo a San Pietro Vernotico - ad alto rischio di incidenti del territorio brindisino.

Difficile, al riguardo, stilare una classifica (di demerito), mentre risulta più semplice includere nell’elenco tanti, ancora troppi, esempi di arterie nel cui ambito il livello di sicurezza lascia a desiderare ormai da decenni. Manto usurato (per assenza di manutenzione), buche, dislivelli e irregolarità dell’asfalto ma, soprattutto, mancanza assoluta di spartitraffico e protezione laterale, oltre che di illuminazione, rappresentano un micidiale mix di insidie per gli automobilisti, specie nelle ore notturne.

Molte delle strade provinciali, inoltre, hanno ai margini file infinite di alberi (per lo più ulivi) che costituiscono un serio pericolo nel caso in cui il conducente di un’auto perda il controllo e finisca fuori strada, andando ad impattarci contro. Senza contare quelle lungo le quali insistono ville e masserie con muretti a secco, anch’essi micidiali in caso di urto. Volendo poi scendere nel dettaglio, un ruolo di primo piano, tra le strade più pericolose, va riconosciuto alle provinciali che da Ostuni portano nei vari comuni limitrofi (Cisternino, Ceglie Messapica, San Michele Salentino, Francavilla Fontaba, Carovigno e Martina, nonchè quelle dirette verso le località balneari di Rosa Marina e Torre Pozzelle), le quali - come ulteriore fattore di rischio - sono caratterizzate per gran parte del percorso da curve e tornanti.

Molteplici al riguardo le sollecitazioni mosse anche a livello politico - e quasi sempre all’indomani di un incidente stradale - in ordine alla necessità di adeguati interventi di messa in sicurezza, ma poco (e, in alcuni casi, nulla) si è fatto negli anni. E quel poco che è stato fatto ha riguardato essenzialmente le strade statali. Ad esempio, la SS7 che collega Brindisi a Taranto, attraverso Mesagne e Francavilla Fontana: già da alcuni anni l’intera arteria beneficia dello spartitraffico (e non è un caso che i sinistri sono diminuiti), ma al contempo per lunghi tratti, almeno nel territorio brindisino, è quasi completamente al buio.

Anche la statale dei trulli, nel territorio fasanese, è stata di recente interessata da lavori di miglioramento della sicurezza, ma per la sua particolare conformità rimane sempre un’arteria ad elevato rischio. E, per concludere, nell’elenco delle strade pericolose rientrano a pieno titolo anche la statale 379 (soprattutto nel tratto Egnazia - Terme di Torre Canne) e la ex statale 16, che tra l’altro è sprovvista di spartitraffico.

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