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«In cinque anni Brindisi diverrà una perla del Mediterraneo»

 
Pierluigi Potì

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Pierluigi Potì

«In cinque anni Brindisi diverrà una perla del Mediterraneo»

Brindisi e le sue risorse da «sfruttare»

Il sindaco Rossi: «Una grande occasione di sviluppo: mai la città aveva potuto fruire in passato di fondi così ingenti»

Lunedì 27 Giugno 2022, 13:11

Giorni cruciali per delineare il futuro di Brindisi. Domani, infatti, con l’arrivo in città della Ministra Mara Carfagna, ci sarà in Prefettura l’attesa firma del Contratto Istituzionale di Sviluppo (denominato “Brindisi-Lecce-Costa Adriatica) che destinerà all’Amministrazione comunale oltre 52 milioni di euro. Al tavolo, ovviamente, ci sarà il sindaco Riccardo Rossi (assieme al primo cittadino di Lecce Carlo Salvemini) che avrà l’onere e l’onore di aprire la strada ad una fondamentale occasione di sviluppo per il territorio.

Sindaco, finalmente si intravede il traguardo…
«Se ne parla dal 2019, ora siamo in dirittura d’arrivo. Per Brindisi è una sfida importante perché se sommiamo ai 52 milioni di euro del Cis i fondi del Pnrr e quelli del palaeventi arriviamo a quasi 200 milioni e credo che mai, quanto meno negli ultimi 20-30 anni, la città abbia potuto usufruire di progetti e finanziamenti di simile portata, destinati a cambiare entro cinque anni il volto di Brindisi, in prospettiva di renderla una delle più belle città del Mediterraneo».

Sia Cis che Pnrr, infatti, hanno una scadenza…
«Per quanto concerne il Cis vi è l’obbligo di realizzare le opere entro il 2027, per il Pnrr un anno prima, un tempo più che sufficiente, visto che i progetti già ci sono e, con l’arrivo dei fondi, potremo avviare la procedura per l’affidamento dei lavori. L’idea è quella di una città sempre più legata al mare».

Sotto quest’aspetto, un occhio di riguardo merita il litorale.
«La difesa costiera dall’erosione è la principale criticità. Ci sono in ballo due progetti: uno (17 milioni l’importo) è stato pensato in collaborazione con il Consorzio di Torre Guaceto e prevede interventi da Materdomini sino all’area marina protetta, finalizzati a mettere in sicurezza la costa e, di conseguenza, a consentire pian piano negli anni il recupero alla libera fruizione di porzioni attualmente interdette alla balneazione, con interventi sulla falesia e con barriere soffolte».

L’altro progetto?
«Il secondo, ancora più grosso in termini di finanziamenti (30 milioni) riguarda il recupero dell’ex Collegio Tommaseo, che farà seguito a quello del parco contiguo, da mesi già riaperto al pubblico. L’idea è quella di realizzare un polo che consenta lo svolgimento al suo interno di più attività, creando oltre a possibili nuovi insediamenti anche una grande chance dal punto di vista occupazionale».

A completare il mosaico, un altro progetto legato al mare.
«E’ quello che prevede il recupero dell’isola di Sant’Andrea (importo pari a 5 milioni di euro), il luogo d’accesso al Castello Alfonsino, una zona da tempo in degrado, da recuperare e infrastrutturare per renderla fruibile ai turisti».

Insomma, se il buon giorno si vede dal mattino…
«I 200 milioni, tra fondi Cis, Pnrr e progetto del palaeventi (in uno agli anni di scrupolosa progettazione che ci consentono ora di non trovarci impreparati al momento della firma con la Ministra), ci restituiscono un quadro di risorse in grado di trasformare la città, sia come rigenerazione urbana, sia anche per maggiore presenza di attrattori turistici».

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