Movida «molesta» e occupazione abusiva di suoli dehors, decine di locali (una quarantina all'incirca) sarebbero sotto la lente della procura dopo gli esposti di un centinaio di residenti del centro storico di Brindisi. E non è escluso che possano fioccare contestazioni non solo sul fronte amministrativo ma anche penale. La stagione estiva non è nemmeno iniziata ma sono stati centinaia i cittadini che hanno segnalato una miriade di episodi facendo scattare anche gli interventi della polizia locale. Schiamazzi, musica ad alto volume (e comunque oltre la soglia di legge e gli orari consentiti) starebbero facendo correre non poco gli agenti della polizia locale che, nonostante i numeri risicatissimi, sono stati visti in giro anche a tarda ora insieme con i tecnici dell'Arpa per le rilevazioni dell'inquinamento da rumore procurato dai locali. E pare che, visto che da cosa nasce cosa, nell'avviare queste ispezioni la polizia locale si sia imbattuta anche in situazioni di occupazioni di suolo pubblico abusive o sforamenti degli spazi rispetto a quanto autorizzato.
Nel mirino per quanto riguarda le eccessive emissioni sonore ci sarebbero all'incirca una decina di locali, che si sarebbero trasformati quasi in una sorta di «discoteche a cielo aperto» in pieno centro. E il rischio di incorrere anche in sanzioni penali non è escluso. Gli agenti, sarebbero stati notati nelle vie della movida brindisina. Da piazza Matteotti a via Santi, la zona del Nuovo Teatro Verdi, Largo Concordia e persino lungo la scalinata virgiliana. Diversi residenti del centro avrebbero notato tecnici dell'Arpa e agenti effettuare rilevazioni proprio nei momenti in cui l'inquinamento acustico era particolarmente fastidioso. E molto probabilmente gli sforamenti registrati dovrebbero essere abbondantemente oltre le soglie previste per legge. Sforamenti registrati in nottata, dalla mezzanotte in poi. Anche le due o le tre del mattino.
Mentre sarebbero una trentina i locali che avrebbero occupato abusivamente spazi pubblici o oltre quanto regolarmente autorizzato. E in questo caso i rischi, per i proprietari di locali, sono più sul versante amministrativo. Insomma tutta una serie di infrazioni insopportabili per circa un centinaio di residenti del centro che, non tollerando l'andazzo, hanno dato corso ad un esposto finito sul tavolo della procura.
«Bocca cucita» sulla vicenda da parte del comandante del Corpo Antonio Orefice. «Siamo in attesa dell'ordinanza sindacale che prevede l'orario massimo di apertura dei locali e delle emissioni sonore come negli anni passati. Ci muoviamo col coordinamento della prefettura che già nei giorni scorsi ha riunito il Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica fissando su base provinciale dei criteri omogenei per tutti i Comuni anche per evitare che si verifichi il fenomeno del cosiddetto “turismo alcolico”. I controlli saranno sicuramente più stringenti e congiunti con altre forze dell'ordine e saranno pianificati a breve dalla questura su imput della prefettura». Insomma una estate particolarmente complicata anche per la polizia locale che con un organico ormai dimezzato rispetto al fabbisogno attende da tempo nuove immissioni. Unità che non arriveranno presumibilmente almeno fino a fine settembre.