BRINDISI - All’ospedale Perrino di Brindisi è stata eseguita la prima somministrazione del farmaco anti-Covid 'Evusheld’ a un paziente immunocompromesso in cura nell’unità operativa di Ematologia diretta da Domenico Pastore, col supporto del direttore del reparto di Malattie infettive, Salvatore Minniti.
'Evusheld’- si evidenzia in una nota - è un farmaco preventivo che non si sostituisce al vaccino, ed è basato sulla combinazione di due anticorpi monoclonali che si legano alla proteina Spike del Sars-CoV-2 per impedire al virus di penetrare nelle cellule, cominciare a replicarsi e quindi innescare l'infezione.
«L'obiettivo della somministrazione - spiega Minniti - è quello di proteggere i soggetti molto fragili, come i pazienti ematologici o, per quanto riguarda le Malattie infettive, quelli con infezione da Hiv, con un quadro immunitario talmente compromesso da essere catalogato come già in Aids. Capita che questi soggetti non si siano potuti vaccinare o, in alternativa, che la vaccinazione non abbia prodotto una sufficiente risposta anticorpale. Si è pensato, quindi, all’uso di questo farmaco che troviamo estremamente utile poiché mirato a proteggere quella fascia di popolazione più esposta al rischio di evoluzioni peggiorative dell’infezione da Sars-Cov2. Il nostro intento è quello di limitare i ricoveri ospedalieri e per riuscirci dobbiamo agire preventivamente sulle persone che sono più a rischio».
«Ci aspettiamo ottime performance da questo farmaco. Uno dei problemi del Covid - afferma Pastore - è la gravità dell’infezione nei pazienti immunocompromessi, con scarse difese immunitarie. In questa fascia rientrano i pazienti ematologici con un basso livello di globuli bianchi e linfociti, che svolgono terapie immunosoppressive, che hanno subìto un trapianto di midollo osseo, che sono affetti da linfomi o mielomi. In questi pazienti, Evusheld può impedire lo sviluppo dell’infezione».