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Ostuni, «subito uno studio tecnico per le alghe a Villanova»

 
Flavio Cellie

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Flavio Cellie

Ostuni, «subito uno studio tecnico per le alghe a Villanova»

La questione legata alla frazione marinara approda in Parlamento, l'Onorevole Palmisano: «Urgente intervento risolutore»

Martedì 05 Aprile 2022, 09:49

OSTUNI - L’annosa questione legata alla frazione marina di Villanova approda in Parlamento. A farsene carico la parlamentare ostunese del Movimento 5 Stelle Valentina Palmisano, che è intervenuta nelle ultime ore visto lo stato d’abbandono in cui versa la frazione marina. «Urge un cronoprogramma a breve e medio termine per Villanova - afferma l’on. Palmisano - relativamente ad una delle località marine più frequentate del litorale pugliese - affrontando in tempi brevi le diverse criticità che caratterizzano ormai da troppi anni l’area portuale della Città Bianca. E tra queste l’annoso problema dell’accumulo della posidonia: tante le segnalazioni ricevute in questi giorni da residenti e operatori commerciali che hanno tutto il mio sostegno. Questo - spiega la parlamentare ostunese - è stato uno dei temi che ho avuto modo di approfondire, nelle scorse settimane, in un incontro con il presidente della Lega Navale dott. Agostino Carparelli e la presidente del villaggio Liberty, tra Camerini e Villanova, prof.ssa Maria Concetta Nacci. Durante l’incontro è emersa la necessità di prevedere la realizzazione di opere in grado di evitare che sistematicamente, con l’avvio della stagione turistica, si presenti il problema del deposito della posidonia nei pressi della banchina. Ogni anno la procedura di rimozione risulta complessa con tempi lunghi, costi, ed i disagi successivi per residenti ed operatori della zona. Problema mai risolto dalle ultime amministrazioni comunali in maniera definitiva. Ecco perché in attesa di una riqualificazione generale del porto di Villanova sarebbe auspicabile una programmazione in grado di risolvere in maniera strutturale questa criticità».

Adempimenti tecnici che appaiono non più rinviabili: «Una prima iniziativa che la Commissione Straordinaria, oggi alla guida del Comuni di Ostuni, potrebbe intraprendere è quella - dice la Palmisano - di commissionare uno studio tecnico, magari anche preceduto da un confronto con gli operatori di Villanova. Finalità di questo studio, la pianificazione di interventi in grado di garantire livelli standard di sicurezza e funzionalità del porto, che oltre al deposito di posidonia è caratterizzato da fondali ridotti al minimo: tutte situazioni che bloccano ogni possibilità di sviluppo. Da qui la necessità di un confronto aperto alla cittadinanza per valutare interventi». Sull’argomento è intervenuto anche il delegato Assonautica di Ostuni Vittorio Carparelli, che ha sollevato il problema per porto di Villanova, ma anche delle frazioni confinati come Diana Marina e Camerini: «È grave - dice Carparelli - che oggi il porto di Villanova versi in queste condizioni. Ormai da qualche anno la stagione turistica dalle nostre parti inizia già con il periodo pasquale. E oltre a Villanova, anche le altre zone del litorale da Diana Marina a Camerini sono al momento sprovviste di quell’attenzione necessaria proprio in virtù dell’arrivo nel nostro territorio già tra qualche settimana di consistenti flussi turistici».

Il delegato di Assonautica pone anche il tema legato alla frazione marina di Costa Merlata, dove la Capitaneria di Porto e il Comune di Ostuni hanno interdetto (anche per i pedoni) un chilometro di costa mandando in fumo già il periodo pasquale. «A Costa Merlata - prosegue Carparelli - si rischia di mandare in frantumi gli investimenti privati degli anni passati e tanti posti di lavoro stagionali. Nel recente passato sono state fatte diverse richieste agli stessi privati, anche per superare possibili situazioni di abusivismo, segnalate dalla Capitaneria di porto. Questo per confermare il principio della legalità come base di ogni convivenza civile. Ed oggi - conclude il rappresentante locale di Assonautica - cosa si offre a questi operatori che hanno fatto enormi sacrifici? Da un lato cumuli di alghe che stanno determinando disagi e perdite economiche, e dall’altro, a Costa Merlata, l’impossibilità di pianificare la stagione estiva, con quel doppio divieto ritenuto anche da professionalità affermate nel settore assolutamente fuori luogo».

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