Sabato 06 Settembre 2025 | 11:35

Brindisi, giudice arrestato: «Nessuna estorsione, solo compensi per mia moglie avvocato»

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

Brindisi, così il giudice Galiano punta ai soldi del Psr: ipotesi di truffa alla Regione

Il magistrato Galiano respinge le accuse di corruzione

Martedì 16 Febbraio 2021, 20:30

BRINDISI - «Solo compensi professionali per mia moglie avvocato» e non estorsioni sui risarcimenti del danno. Il giudice civile del Tribunale di Brindisi Gianmarco Galiano, finito in carcere con l’accusa di aver fatto parte di un’associazione per delinquere finalizzata alla corruzione in atti giudiziari, si è difeso per la prima volta dinanzi al Tribunale del Riesame di Potenza attraverso le memorie difensive presentate dal suo legale, Raul Pellegrini. Particolare rilievo, nella difesa, è stato dato alla vicenda, qualificata come estorsione, in cui secondo l’accusa Galiano avrebbe intascato una quota parte di risarcimento destinato ai genitori di un bimbo disabile e di una ragazza morta in un incidente stradale. Il legale di Galiano ha fatto presente che più volte il magistrato, in virtù di rapporti diventati confidenziali, aveva prestato ai genitori del bambino il proprio suv Range Rover «per recarsi più comodamente a Roma, in occasione delle visite mediche che il piccolo doveva sostenere presso l’ospedale Bambin Gesù».

Secondo quanto affermato, i 150.000 euro incassati sarebbero l'onorario dell’avvocato Federica Spina, ex moglie di Galiano, attualmente ai domiciliari. L’avvocato Francesco Bianco, per cui pure sono stati disposti i domiciliari, ha rinunciato al Riesame. La decisione dei giudici sulle richieste del giudice e del consulente è attesa nelle prossime ore.
L’udienza si è tenuta oggi anche per Oreste Pepe Milizia, commercialista e consulente del Tribunale che pure, come Galiano, si trova nel carcere di Melfi. Entrambi hanno chiesto l'annullamento dell’ordinanza di custodia cautelare. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)