OSTUNI - Navigava su internet mentre era al volante e con il camion, un autocompattatore della ditta che gestisce il servizio di igiene urbana a Brindisi, il 13 dicembre 2018 travolse e uccise il barese Francesco Derosa sulla statale 379, presso lo svincolo per Torre Pozzella, a Ostuni.
Lo scorso 2 febbraio è giunta la sentenza del Tribunale che ha condannato il 48enne Cosimo D., brindisino, a un anno e nove mesi (sospensione condizionale della pena), con la sanzione accessoria della revoca della petente di guida. La pronuncia è stata emessa dal giudice Maurizio Saso lo scorso 2 febbraio al termine di un processo di primo grado durante la cui istruttoria è stato accertato che l’uomo venne distratto alla guida dall’utilizzo del suo smartphone.
Quella mattina di poco più di due anni fa, Derosa e il collega (quest’ultimo alla guida), erano in viaggio verso Brindisi a bordo di un furgone Volkswagen Crafter della lavanderia industriale “Stella” per la quale lavoravano. Uno dei pneumatici posteriori del mezzo scoppiò e il collega di Derosa accostò sull’estremo ciglio destro della strada invece di raggiungere comunque la piazzola di sosta 250 metri più avanti.
I due, con i giubbotti catarifrangenti e dopo aver posizionato il triangolo d’emergenza, tentarono di cambiare la gomma ma non vi riuscirono perché il furgone era pieno di merce. Così fecero intervenire un collega da Bari, poi rimasto in coma dopo l’impatto, che fermò il suo mezzo, un Ford Transit, sulla corsia di marcia destra per permettere il trasbordo del carico dal Volkswagen al suo furgone. Una decisione tragicamente avventata, dato che l’autista del compattatore Iveco Trakker, al volante e contemporaneamente con gli occhi fissi sul suo smartphone, piombò su di loro alla velocità di 71 chilometri orari.
La famiglia della vittima, costituitasi parte civile, è stata assistita dagli avvocati dello Studio3A - Valore.