«Non ne possiamo più degli schiamazzi notturni e della sporcizia che i giovani lasciano sotto le nostre abitazioni. Chiediamo regole precise e controlli efficaci».
Ci risiamo. Con l’arrivo dell’estate, puntuale, si riaffaccia la protesta contro la movida molesta e tornano d’attualità i due contrapposti interessi: quello (più che legittimo) dei giovani di divertirsi in “casa” propria grazie ai numerosi locali presenti nel centro storico e quello (sacrosanto) dei residenti (specie i più anziani) di poter riposare negli orari notturni, senza che il sonno venga tolto dagli schiamazzi e dalla musica diffusa (non di rado ad alto volume) all’interno ma anche all’esterno dai pubblici esercizi.
Due facce della stessa medaglia che, tuttavia, sembrano non poter assolutamente convivere. Già, perchè non appena inizia l’estate si entra in piena “guerra”, soprattutto in una zona specifica, quella che comprende l’area retrostante il teatro Verdi, via Santi, via Filomeno Consiglio, largo Concordia e via Marco Pacuvio. È qui che si concentra in gran parte la movida brindisina, grazie appunto alla presenza di un congruo numero di locali dove ci si può incontrare, bere e divertirsi, con il sottofondo di una musica che spesso, però, eccede i limiti (sotto forma di decibel) consentiti dalla legge.
I più “arrabbiati” (e i più “agguerriti”) sono in particolare i residenti di via Filomeno Consiglio, firmatari di una lettera di denuncia-protesta indirizzata al sindaco Riccardo Rossi: «La favola “il centro deve vivere” - scrivono nella missiva - deve finire. Non è così che si risollevano le sorti di una città, lasciandola nelle mani dei vandali. Forse il primo cittadino ce l’ha con chi abita al centro o forse non sa che esiste una norma del codice penale, l’art. 659, che punisce “chi disturba la quiete pubblica mediante schiamazzi o rumori, ovvero abusando di strumenti sonori o di segnalazioni acustiche”. Senza controlli e senza limiti, si consente alla movida di protrarsi sino a notte fonda e consentire ciò ogni giorno (sino alle due nei feriali e ben oltre nel week end) sino a metà settembre è un vero e proprio abuso ai danni di noi residenti, soprattutto anziani in cerca di riposo». «E che dire poi - aggiungono - delle norme igieniche quasi mai rispettate? Provi il sindaco a fare un giro la mattina seguente per rendersi conto di quante bottiglie e rifiuti vengono lasciati per strada. Ed ancora: i bagni dei locali sono a norma? L’ufficio preposto, prima di dare la licenza, fa gli opportuni sopralluoghi per rendersi conto di come stanno effettivamente le cose? Senza contare - concludono - le frequenti risse che si scatenano tra giovani in preda all’alcol. È così allora che si vuol far rivivere il centro?».