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Torre Guaceto, i parcheggi nel mirino dell'Antimafia

 
Redazione Brindisi

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Carovigno, i parcheggi di Torre Guaceto nel mirino dell'Antimafia

All’esame degli inquirenti, una serie di intercettazioni che fanno «tremare» il Palazzo. Tutto inizia dalle dimissioni di Brandi.

Sabato 27 Giugno 2020, 10:22

CAROVIGNO - “Solo con Carmine Brandi siamo scoperti. Massimo Lanzillotti è sicuro al cento per cento: l’importante è che vince, altrimenti ce lo scordiamo Torre Guaceto noi”.
È una delle tante intercettazioni contenute nell’ordinanza che ha portato ai domiciliari Andrea Saponaro, di 47 anni, con l’accusa di minacce elettorali con riferimento alle votazioni che il 10 giugno 2018, a Carovigno, portano alla vittoria della coalizione di centrodestra con Massimo Lanzillotti sindaco
Parlando con Daniele Luperti, candidato consigliere e ora indagato a piede libero assieme al primo cittadino nell’inchiesta della Dda di Lecce.
L’ex sindaco Carmine Brandi era fuori gioco dopo l’attentato subìto dalla moglie. Brandi decise di dimettersi e i carovignesi tornarono a votare.
A questo punto, secondo le accuse, iniziano gli interessi di Saponaro che punta molto sulla nuova amministrazione.
“Pensa – è scritto nell’ordinanza di custoria cautelare – di condizionare, sia minacciando che rimuovendo anche i funzionari a lui ostili, sia condizionando le elezioni sostenendo il candidato Lanzillotti e Daniele Luperti”, quest’ultimo, risultato il primo dei non eletti in Assise, nella lista a sostegno del primo cittadino. Il suo obiettivo, stando sempre alle accuse, è la gestione dei parcheggi a Torre Guaceto.
Tra le prime telefonate intercettate pare ci sia quella contro un funzionario del Comune che potrebbe ostacolare i progetti di Sapponaro.
«Deve sparire di là», dice in auto. Il funzionario aveva chiesto una serie di pareri che potevano creare problemi.
«La politica deve cambiare, penso. No?”. La persona in auto con lui risponde: “Eh spero che cambi. La politica di chi? Di Carmine Brandi?. Ma io quello che immagino Andre’, quello che ho visto, i danni sono partiti da quando uno stava da un lato e uno stava dall’altro”.
Per superare le difficoltà, Saponaro svela un altro suo preciso intento: quello di far fuori il direttore Alessando Cicolella, che in qualche modo poteva ostacolare sempre i suoi progetti.
Una vicenda, insomma, destinata ad avere ulteriori e clamorosi sviluppi.

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