Tre episodi di pesca di frodo in pochi giorni: è allarme a Torre Guaceto. A rilevarli è stato il personale del Consorzio di Gestione che ha prontamente richiesto l’intervento della Guardia Costiera.
Il primo si è registrato l’11 giugno: «Un pescatore di frodo - spiega una nota - aveva raggiunto la zona A e stava sistemando il suo palamito con vista torre aragonese. Dopo l’intervento della Capitaneria di porto, da quella sera si è provveduto ad intensificare i controlli ma, dopo qualche giorno, nuova amara sorpresa: il pescatore di frodo con palamito si è ripresentato e nuovamente è stato richiesto l’intervento della Guardia Costiera». Ed ancora: «Ieri mattina - prosegue la nota - sono stati sorpresi altri due pescatori di frodo che stavano salpando le reti in zona B, vicino Penna Grossa. Il personale ha provato a raggiungere i due a bordo di un gommone ma, alla vista del natante, un pescatore è riuscito a tirare su la rete e si è dileguato, mentre l’altro è stato interrotto dal personale che ha sottolineato la natura illecita dell’attività in essere, invitandolo a non salpare la rete. A quel punto, il soggetto ha lasciato l’attrezzo ed è andato via. È poi intervenuta la Capitaneria che ha salpato la rete deposta illecitamente».
«Siamo famosi in tutto il mondo per il modello di pesca sostenibile e per come proteggiamo la nostra area marina – ha commentato Corrado Tarantino -, ma continuiamo a registrare episodi di pesca di frodo contro i quali poco possiamo, non rivestendo alcun ruolo di polizia giudiziaria ed essendo autorizzati solo alla sensibilizzazione, anche nei casi di palese violazione del regolamento dell’area protetta. Per questo è fondamentale il lavoro encomiabile svolto dalle Autorità competenti. Ora, però, abbiamo bisogno di rafforzare la collaborazione con le forze dell’ordine con opportune convenzioni o altre forme di relazione che ci permettano di incrementare il livello di controllo. Solo così potremo sconfiggere il male della pesca di frodo».