BRINDISI - Torna a sfiammare la torcia d’emergenza di Versalis. È accaduto ieri mattina, poco dopo le 9.30, a soli tre giorni dal provvedimento di revoca dell’ordinanza di blocco dell’impianto, emesso dal sindaco Riccardo Rossi dopo le rassicurazioni ricevute in ordine all’opportunità di istituire un tavolo tecnico di discussione con l’azienda, il Governo e il Ministero dell’Ambiente.
A notare la fiamma - anche per via delle sue dimensioni e per la lunga colonna di fumo nero alzatasi in cielo - sono stati in tanti e, puntualmente, è scattato il “tam tam” sui social, con tanto di foto e video della torcia accesa che, ovviamente, non è sfuggita al sindaco, al quale evidentemente non è bastata la nota che Versalis ha diramato subito dopo per spiegare le ragioni dell’accaduto, non prima di aver seguito alla lettera il protocollo informativo previsto in questi casi di emergenza.
Rossi, in tarda mattinata, ha affidato, come ormai di consueto, ad un video le sue impressioni sull’ennesima sfiammata proveniente dalla zona industriale, affidandosi ad un eloquente commento: «La situazione si fa sempre più insostenibile». «Tornano ad accendersi le torce all’interno del petrolchimico - ha aggiunto - e siamo tutti molto preoccupati. Naturalmente, ho chiamato nuovamente l’Arpa e ho chiesto un immediato intervento all’interno dello stabilimento per capire cosa fosse successo. Compiuto il sopralluogo, mi è stato riferito che si è trattato prima di un blocco provocato dal guasto della cabina elettrica della centrale turbogas di Enipower, con conseguente accensione della torcia interna, e poi del blocco dell’impianto Versalis con relativa accensione della torcia 101, quella che ci allarma di più». «Cosa significa tutto ciò? Significa che quelle ordinanze - ha aggiunto il sindaco - avevano un loro senso e, alla luce di questo nuovo episodio, danno maggiore forza e senso al tavolo convocato per l’8 giugno. In quella sede, rinnoverò l’appello ad assumersi le proprie responsabilità. Un appello rivolto a tutti, alle aziende del petrolchimico, a Confindustria, ai sindacati e alla società civile nell’ottica di una riconversione dell’impianto che altrimenti diventa insostenibile per la salute dei cittadini. È evidente che occorrono investimenti, tecnologie e un monitoraggio ambientale per porre al centro dell’attenzione la salute dei cittadini».
Ed ancora: «È incredibile - ha concluso Rossi - che a pochi giorni dalla revoca dell’ordinanza ci sia stato un altro blocco. Se c’è un guasto significa che servono investimenti per evitare che ciò accada. Il tema centrale e ineludibile è, dunque, quello della riconversione verso una chimica verde dell’impianto e sarà anche e soprattutto questo l’aspetto che l’8 giugno cominceremo ad affrontare».