Brindisi - Ora spuntano anche gli NMHC, gli idrocarburi non metanici, in quantità abnormi. «Confermerò ciò che più volte ho affermato in questi giorni. Il superamento dell'ordinanza lo si ha con la volontà da parte di Versalis di confrontarsi con tavoli tecnici, con la presenza dell'Arpa, per trovare tutte le soluzioni impiantistiche e tecnologiche per ridurre i blocchi degli impianti e le emissioni di sostanze inquinanti. Occorre inoltre rivedere sempre in Aia i limiti emissivi di benzene, toluene e NMHC i cosiddetti idrocarburi non metanici», così in un post in serata il sindaco Riccardo Rossi preannuncia la posizione a cui siederà al tavolo di oggi convocato in videoconfrenza dal prefetto. All’incontro ci saranno anche il Governo rappresentato dal il Sottosegretario al Ministero dello Sviluppo economico Alessandra Todde, le aziende del petrolchimico e i sindacati che lo avevano richiesto. Quella di oggi è una giornata cruciale nel duro «braccio di ferro» in corso tra Comune di Brindisi e Versalis dopo il fermo degli impianti disposto dal sindaco Riccardo Rossi con una doppia ordinanza.
La diatriba è in corso da oltre una settimana dopo che a causa dell’allarme dato dai cittadini di diversi quartieri - alcuni hanno dato mandato agli avvocati per verificare i presupposti per una eventuale azione legale - molti brindisini hanno lamentato emissioni odorigine che hanno reso l’area irrespirabile determinando anche fastidi e irritazioni alle vie aeree e agli occhi. Emissioni avvenute in concomitanza temporale con i lavori in corso da parte di Eni Versalis. L’Arpa Puglia ha consegnato un rapporto preliminare al sindaco in cui sono stati fotografati picchi di benzene e toluene nell’aria fino anche a 300 volte le «normali» concentrazioni. E subito dopo il sindaco ha emesso la seconda ordinanza che limita l’attività di Versalis fino allo relazione finale dell’Arpa in base alla quale deciderà altre azioni. Il caso è seguito attentamente dalla Procura.
Ma ora a benzene e toluene si aggiungono gli idrocaburi non metanici.
«Occorre implementare una rete di centraline interne ed esterne allo stabilimento - dice il sindaco -, con dati da valutare da parte di Arpa, per un controllo puntuale delle emissioni. Chiedo scusa ma una considerazione tecnica è importante. Nel report che Versalis ha inviato al comune sui dati delle centraline Nord e Sud interne allo stabilimento si evidenziano valori elevatissimi di NMHC gli idrocarburi non metanici che raggiungono un valore di 1400 microgrammi per metro cubo.
Queste sostanze erano precedentemente normate ed avevano un valore limite di 200. La norma è stata poi abrogata, ma resta il tema del controllo del loro valore. Presso il Senato è depositata dallo scorso anno una proposta di legge per riportare il limite a 200. In Basilicata il gruppo regionale del M5S propone una legge regionale per portare il valore a 100. È evidente che occorre controllare questo valore che nei report Versalis è elevatissimo, la salute dei lavoratori va protetta. Ho esposto in particolare questo argomento rappresentativo delle tante criticità esistenti e che solo la volontà di Versalis con investimenti importanti può avviare a soluzione. Questo è il cuore del problema: investimenti a difesa della salute e del lavoro o status quo che non assicura né la salute né il lavoro».
La tensione è alta. A temere per il loro futuro sono i 1500 lavoratori del petrolchimico e tra sindacati e sindaco in particolare c’è stato un copioso e duro confronto.
Eni Versalis, intanto oltre a difendere la correttezza del proprio operato e dichiarare l’estraneità alle emissioni odorigene, aver prodotto le osservazioni alla ordinanza del sindaco per chiederne l’annullamento, ha boicottato nei giorni scorsi un tavolo alla Regione Puglia - alla presenza del Governatore Michele Emiliano - subordinando la propria partecipazione ai tavoli al ritiro dell’ordinanza da parte del primo cittadino.
La società avrebbe ormai pronto anche un eventuale ricorso al Tar per tentare di bloccare gli effetti dell’ordinanza sindacale. Per questo la giornata odierna è fondamentale nell’evoluzione della vertenza. Si vedrà se Eni-Versalis prenderà parte al tavolo e se possano esserci margini per una ricomposizione della vertenza. Non è escluso che in caso negativo la multinazionale possa far partire il ricorso al Tar.
Sulla delicata vicenda torna a riflettere il segretario generale della Uiltec provinciale Carlo Perrucci: «Brindisi non può fare a meno di Eni… Eni non può fare a meno di Brindisi», è in estrema sintesi il suo pensiero. «Abbandoniamo - invita Perrucci - questa lotta fratricida. È giusto chiedere e conoscere i Piani Industriali di tutte le Aziende del territorio, ma con le dovute maniere, ritirando immediatamente l’Ordinanza di blocco della produzione che ha già causato ingenti danni economici.
Danni che un Comune, come quello di Brindisi, già in dissesto finanziario non potrebbe sostenere». E ancora: «L’impegno di tutti, deve essere quello di attrarre altri investimenti e di rendere più accogliente la nostra Città. Essere presenti quotidianamente sulle testate giornalistiche anche di livello nazionale, sui quali paragoniamo l’inquinamento di Brindisi con quello di Taranto evidenziando caratteristiche negative non supportate da nessuna rilevanza scientifica, crea molto imbarazzo e difficoltà alla Città stessa».