OSTUNI - È destinato a finire dinanzi al Tribunale Amministrativo Regionale, l’animato braccio di ferro tra il Comune e la Asl di Brindisi sulla situazione dell’Ospedale civile e la vicenda dell’ordinanza del sindaco, avv. Guglielmo Cavallo intimante la pronta riapertura dei reparti di Chirurgia e Ortopedia chiusi lo scorso 6 aprile dalla Asl per i lavori di restyling attivati in questi giorni.
Domani scadranno i 5 giorni dell’ordinanza n. 64 del 28 aprile scorso che vede il sindaco Cavallo «ordinare alla ASL Br, in persona del suo Direttore, legale rappresentante p.t. e al Direttore sanitario del Presidio Ospedaliero di Ostuni: di provvedere, nel termine di 5 giorni dalla notifica, a riattivare l’attività d’urgenza dei reparti di chirurgia ed ortopedia-traumatologia dell’Ospedale di Ostuni secondo l’assetto organizzativo previsto dalla nota prot. 22988 del 21.3.2020 della medesima ASL; di contenere l’efficacia temporale della presente ordinanza sino al 31 maggio 2020 o diversa data entro la quale si concludano i lavori di manutenzione da effettuarsi da parte della ASL nel reparto di chirurgia e contestuale riattivazione in quest’ultimo dell’attività urgente di chirurgia ed ortopedia-traumatologia; si informa che la violazione degli obblighi imposti con la presente ordinanza configura il reato di cui all’art. 650 cp».
Dal canto suo, il direttore Giuseppe Pasqualone ha detto: «Ho chiesto di rivedere la posizione ritenendo che non abbia i poteri per emettere quell’ordinanza. Nel caso non lo facesse saremo costretti ad impugnarla e ognuno si assumerà le responsabilità contabili che ne deriveranno».
Uno scontro duro, un muro contro muro mentre il primo cittadino della Città bianca ha dichiarato: «Chiedo al direttore generale di rispettare quel provvedimento: riaprire per le urgenze alcuni posti letto per chirurgia e ortopedia. Per il resto non ci sarà nessun passo indietro. Ritengo un pericolo per la salute degli ostunesi e non solo, quella chiusura ed è per questo che ho emesso quella ordinanza che è nei miei pieni poteri. Per quanto di mia competenza ho cercato di evitare, in tutti i modi, lo scontro istituzionale».
Sarà il Tar a pronunciarsi sulla legittimità del provvedimento emesso martedì scorso dal sindaco che dispone la riapertura dei reparti di chirurgia e ortopedia all’interno dell’ospedale mentre l’avv. Cavallo concludendo sottolinea che «il problema creato nasce dal voler fare i lavori in contemporanea. Si sarebbero potuti adeguare spazi per garantire almeno qualche posto letto per le urgenze. Noi vogliamo che le opere vadano avanti e auspico che non ci siano scuse per eventuali ritardi. Il senso della mia ordinanza si basa anche sul fatto che il Governo, dal 4 maggio ha previsto una serie di riaperture, compresa parte delle attività sportive. Perché deve esserci il rischio di non essere all’altezza di intervenire nell’eventualità, speriamo di no, di qualche trauma o altro che necessiti dell’ortopedia ad Ostuni? L’ospedale di Francavilla Fontana non regge la mole di ricoveri per la provincia, con il reparto chiuso nella nostra struttura».
Una richiesta di mantenere aperti i due reparti giunta anche dal Comune di Carovigno, dal comitato cittadino e dall’area civica-socialista che hanno presentato un ricorso al Tar contro le disposizioni dell’Asl di Brindisi di chiudere le attività. Favorevole alla linea tracciata dalla Asl, si è dichiarato il PD ostunese. Nel programma della Asl, il completamento dei lavori di Chirurgia è atteso entro il 31 maggio, con il seguente accorpamento fissato al primo giugno mentre per Ortopedia i lavori di quest’ultimo reparto dovrebbero concludersi entro il 31 luglio, con apertura dal primo agosto.