CEGLIE - La cittadina messapica festeggia un parto gemellare con la nascita, mercoledì scorso, di due bellissimi maschietti, Pietro e Gennaro che, per mamma Francesca Faggiano e papà Domenico Matarrese, in questo periodo difficile sono messaggeri di vita e di speranza. “Non è stato facile lasciare mia moglie sola in questo momento e non poter assistere al parto per via delle restrizioni – racconta Domenico – quando siamo arrivati all’ospedale di Martina Franca l’ho lasciata al Pronto Soccorso più o meno alle 2 di notte per il triage e non l’ho più potuta vedere. Un paio di ore dopo ho ricevuto un messaggio da un numero sconosciuto che diceva “Auguri papà” con tante foto di mia moglie e dei pargoletti. Era andato tutto bene ed è stato un susseguirsi di gioia, amore, tenerezza. Un concentrato di emozioni”. Diventare genitori nel bel mezzo dell’emergenza mondiale legata al Covid-19 ha scosso Domenico e Francesca, sempre pronti ad ascoltare informazioni ed aggiornamenti della Protezione Civile: “All’inizio pensavamo fosse una realtà lontana da noi, si parlava sempre della Cina – continua papà Domenico - e invece il problema era più vicino di quanto immaginassimo tutti quanti, tanto da arrivare a ‘chiudere’ l’Italia e costringere tutti a stare a casa, seppur per il nostro bene, secondo le misure previste da i vari Dpcm che si sono susseguiti. E così le nostre gioie hanno iniziato a trasformarsi in paure, ansie. Le nostre giornate si svolgevano tra letto, tavola e divano.
Alle 18 appuntamento fisso con il bollettino della Protezione Civile, nella speranza che i contagi, le vittime e le misure restrittive fossero in via di miglioramento e la pandemia regredisse. Invece no, la bella notizia tardava ad arrivare. Allora pregavamo affinché Pietro e Gennaro potessero venire al mondo il più tardi possibile”. Ed invece Pietro e Gennaro e mamma Francesca hanno attraversato le settimane peggiori di questa emergenza fino a quando mercoledì notte hanno deciso di venire al mondo. “Per via di questa pandemia non è possibile entrare in ospedale per far visita ai propri affetti – continua Domenico - e allora ti affidi agli unici mezzi possibili al momento: chat, messaggi e videochiamate, per sentirsi più vicini e per vedersi, anche se da dietro ad uno schermo”. Il futuro? “Ora abbiamo così tanta luce davanti – conclude il papà - tale da illuminare qualsiasi altro periodo e strada bui. Un sentito grazie va a tutta la nostra famiglia, suoceri, cognati, in particolar modo Antonio e Grazia, gli amici, perché ci sono stati vicini durante questo cammino e un doveroso ringraziamento ai medici, gli infermieri, le ostetriche e i paramedici dell’ospedale di Martina Franca, a cui abbiamo affidato i nostri due gioielli. Forse l’unica cosa positiva di questa brutta situazione è stata la riscoperta di alcuni valori, la voglia di godersi di più la propria famiglia, ma soprattutto la consapevolezza di quanto è bella la libertà. Così come tutte le cose, ti accorgi della loro importanza proprio quando le perdi”.