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Brindisi, bomba messa in sicurezza dall'Esercito: la gente ritorna a casa

 
Redazione online

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Bomba day

L’ordigno è stato disinnescato e domani verrà fatto brillare in una cava alla periferia della città

Domenica 15 Dicembre 2019, 07:36

13:54

E’ cessato l’allarme a Brindisi dove sono state completate con successo e senza particolari problemi le operazioni di messa in sicurezza di un ordigno bellico del 1941. I 41 varchi sono ora aperti e i circa 54mila cittadini evacuati possono fare ritorno a casa. I primi a dover rientrare saranno coloro che abitano nel raggio di 500 metri dal luogo in cui si trovava l’ordigno. Sarà riattivata gradualmente anche la rete cittadina di distribuzione del gas.

Ad annunciare la fine degli interventi è stata la stessa sirena che aveva dato il via all’evacuazione che ha riguardato migliaia di persone, molte delle quali avevano lasciato la città in anticipo.

Gli artificieri, 15 militari dell’undicesimo reggimento genio guastatori di Foggia, hanno operato sul posto, nel cantiere di ampliamento del maxicinema Andromeda. Due di loro hanno rimosso il congegno di attivazione dell’ordigno, il detonatore, utilizzando una chiave a razzo. Altri due hanno seguito a breve distanza le operazioni. Ora si dovrà trasportare l'ordigno nella cava in cui domani sarà fatto brillare.


Sulla bomba (di fabbricazione inglese, del peso di 500 libbre, lunga un metro e contenente 40 chili di tritolo) hanno operato 2 artificieri, mentre altri due hanno monitorerato la situazione a breve distanza attraverso un robot dotato di una telecamera ad alta definizione. La rimozione della spoletta è stata effettuata con una chiave a razzo. L'ordigno verrà fatto brillare nella cava di Autigno, alla periferia di Brindisi.

LO SFOLLAMENTO E QUALCHE INGORGO

I primi si sono mossi all'alba, ma tanti si erano già organizzati per la gita fuori porta a Mesagne, Ostuni o altri paesi limitrofi organizzati per accogliere gli «sfollati». Risveglio da the day after a Brindisi per mezza città evacuata sin dalle prime luci del mattino per le operazioni di disinnesco della bomba: treni fermi, strade deserte, no fly zone, stop anche al transito marittimo e persino sulla statale: una evacuazione storica per la città, oltre 53mila persone (su 87mila residenti), quelle ricomprese nella zona di oltre un chilometro e mezzo nella cosiddetta zona rossa.  Al di là di qualche ingorgo in uscita, non sono state rilevate criticità particolarmente gravi. Per i cittadini e per gli animali domestici sono state allestite 14 aree di accoglienza, per lo più scuole, mentre dal punto di vista sanitario sono stati allestiti presidi medici avanzati.

L'ordine era tassativo: entro le 8 tutti fuori pena la denuncia penale: nella zona rossa accesso solo alle forze dell'ordine per evitare operazioni di sciacallaggio. Il dispositivo messo a punto da Prefettura ed Esercito ha previsto un raggio di 1.617 metri dal luogo del ritrovamento che è costantemente presidiato ormai da più di un mese. Per ragioni di sicurezza, stabilito che anche sul piano verticale, per più di 1.200 metri di altezza, non vi dovranno essere intralci. Circolazione aerea i bloccata a partire dalle 9.30, aeroporto chiuso fino alle 12. Un tratto di ferrovia off-limits a partire dalle 8 del mattino, fino al termine delle operazioni ma con collegamenti garantiti dai bus. La superstrada Brindisi - Lecce interrotta per alcuni chilometri, con un percorso alternativo.

Anche i navigatori con sistema Waze e Google maps sono aggiornati in tempo reale, dalla Polizia locale di Brindisi, sull'esistenza dei 41 varchi che blindano la zona rossa all’interno della città.

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