OSTUNI - Per il reato di tentato omicidio aggravato del padre, la Polizia di Stato del Commissariato, dopo 8 mesi di indagini, ha tratto in arresto il 20enne, Luca Armando Cantore , giovane noto alle forze dell’ordine.
Il fatto accadde in un appartamento di un condominio poco distante dal locale Ospedale civile nella notte tra sabato 9 e domenica 10 febbraio scorso e avrebbe visto il giovane prima accoltellare il padre, Gennaro Cantore di 48 anni, gestore di un locale estivo di Costa Merlata mentre lo stesso, subito dopo sarebbe uscito e sarebbe andato al bar con gli amici.
Il giovane è stato arrestato su ordinanza di custodia cautelare in carcere firmato dal Gip del Tribunale di Brindisi su richiesta del magistrato inquirente della Procura.
Il provvedimento è stato eseguito dagli agenti del Commissariato che hanno indagato sulla vicenda col coordinamento dlla Procura della Repubblica di Brindisi e facendo chiarezza anche sul movente del tentato omicidio riconducibile a dissapori tra l’odierno arrestato e suo padre dovuti al fatto della conduzione di una vita del tutto sregolata.
La vittima fu colpita con un coltello alla schiena e all’addome con una forza tale da determinare la fuoriuscita dei visceri e solo un difficile intervento chirurgico riuscì ad evitarne la morte.
Subito dopo l’evento, venivano effettuati attenti e meticolosi accertamenti sia con l’acquisizione di numerose immagini di sistemi di videosorveglianza privati nonché tramite approfondimenti investigativi tecnici che, in una cornice di totale non collaborazione da parte della famiglia e di persone vicine alla stessa, consentivano agli investigatori di individuare solidi elementi di prova a carico del giovane che si rese inizialmente irreperibile.
Nell’immediatezza, il padre aveva dichiarato di aver avuto un incidente domestico mentre affettava il pane mentre la madre, gli zii materni e altre persone presenti al momento dell’accoltellamento, subito dopo lo stesso, si impegnavano a ripulire la scena del crimine, far sparire il coltello e così ostacolare le attività investigative della Polizia di Stato.
Alla base del tentato omicidio ci sarebbero stati dissapori tra il 20enne e suo padre dovuti al fatto che il figlio conducesse una vita del tutto sregolata.
Dopo le formalità di rito, è stato associato presso la casa circondariale di Brindisi a disposizione dell’Autorità giudiziaria.