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Brindisi, salasso Tari: aumenti sino al 25% e scoppia la protesta

 
Pierluigi Potì

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Pierluigi Potì

Tassa rifiuti sbagliata, ancheLecce ha sbagliato i conti

Rivolta sui social da parte di chi ha già ricevuto la cartella

Mercoledì 15 Maggio 2019, 09:29

BRINDISI - La storia, è vero, può cambiare. Ma a volte può farlo in peggio. E se ad uscirne, alla fine, con le ossa rotte sono i contribuenti (quelli con le tasche già... martoriate da continui balzelli), allora quel “peggio” raggiunge il suo apice e concorre ad ingigantire il senso di generale malcontento che si respira in città.
È tempo di Tari e i brindisini... se ne sono accorti - eccome - con l’arrivo delle prime cartelle e con l’amara sorpresa del conto da pagare, ancora più “salato” di quello già... “salatissimo” versato negli ultimi anni (quelli in cui Brindisi ha avuto il triste primato dell’aliquota più alta d’Italia).
Rincari a raffiche, dunque, non una semplice rimodulazione della tassa sui rifiuti, come aveva assicurato il sindaco Riccardo Rossi nella conferenza stampa che aveva anticipato l’approvazione del bilancio.

A gridare allo scandalo sui social (ormai primo canale di comunicazione di massa) sono stati quanti hanno già trovato nella cassetta postale la lettera dell’Abaco. C’è chi parla di un aumento del 7-8% («da 433 è salita a 464 euro»), chi raddoppia e chi addirittura triplica ed anche più («a me da 352 è passata a 441 euro, con un incremento del 25%»), ma in media siamo sull’ordine del 10-15%. Nessun ritocco, ma... una vera e propria mazzata sulla testa dei contribuenti. E c’è già chi - sempre sui social - si dichiara disponibile a plateali forme di protesta, al pari di chi vorrebbe far quadrato attorno alla proposta di non pagare un centesimo. “Non appena la raccolta differenziata decollerà, vedrete, la Tari diminuirà», era stato loro garantito nel momento in cui la percentuale ha iniziato a salire sino ad avvicinarsi alla soglia del 60%. E invece, adesso, non solo l’agognato decremento della tassa non c’è stato, ma addirittura - come la peggiore delle beffe - si è andati nella direzione diametralmente opposta, cercando di nascondersi dietro l’esigenza di una rimodulazione delle tariffe.
La protesta, al momento, è solo agli inizi, anche perchè la notifica delle cartelle è appena incominciata. Ma, man mano che arriveranno a tutti i contribuenti brindisini, non è utopistico ipotizzare un... “ammutinamento”, sotto forma di disinteresse per il riciclo dei rifiuti. «Se, malgrado il nostro impegno nella raccolta differenziata, ci ritroviamo a pagare ancora di più - ha scritto ieri un cittadino su Facebook beh... a questo punto ci togliamo questo fastidio e torniamo al passato».

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