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San Donaci
Nicola Pepe
02 Febbraio 2019
Salvatore Simone, classe 1933
Quando ha visto i Carabinieri bussare alla porta della sua abitazione, avrà pensato all'ennesima notifica: stavolta, però, per Salvatore Simone, classe 1933, di notifica si trattava ma per un «soggiorno obbligato» in carcere per oltre 15 anni. Proprio così: i militari dell'Arma hanno notificato all'anziano 86enne un ordine di esecuzione pena di 15 anni e sei mesi di reclusione - come recita un comunicato stampa del Comando provinciale di Brindisi -, per reiterate truffe, ricettazioni ed evasioni dagli arresti domiciliari, commesse in San Donaci, Torre Santa Susanna e Brindisi nell’arco temporale che va dal 2000 al 2014. A conti fatti, quindi, e se la salute lo accompagnerà, nonno truffa rivedrà la luce all'età di 101 anni, salvo diversa decisione del giudice per l'eventuale incompatibilità per l'età con il regime carcerario.
La notizia, debitamente confermata dai Carabinieri, c'è. Sul perchè il «conto salato» della Giustizia sia arrivato solo adesso, questo sarà dipeso probabilmente dalla strategia difensiva o dall'accumulo dei singoli episodi che hanno determinato la somma finale di 15 anni e 6 mesi.
Le truffe di cui è accusato l'anziano sono state commesse nei confronti di alcuni cittadini extracomunitari ai quali aveva promesso la locazione di un appartamento non di sua proprietà: in quella circostanza si era fatto consegnare alcune mensilità anticipate, senza poi che i locatari perfezionassero il contratto. In altra circostanza si era interessato, dietro compenso, di alcune istanze formulate alla Prefettura da parte di soggetti extracomunitari, per regolarizzare alcune istanze riguardanti la posizione di lavoratori stranieri per l’emersione dal lavoro irregolare. Le truffe commesse con assegni provenienti da furto, erano finalizzate all’acquisto di vetture.
Tutto questo ormai fa parte del passato, perchè l'uomo, da ieri, è in una cella del carcere di Brindisi e lì resterà per altri 15 anni e mezzo.
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